Resta un miraggio la riapertura delle rampe di collegamento tra la SS7/bis “di Terra di Lavoro” (al km 29,200) e l’imbocco autostradale della A1 verso Napoli, sia in direzione Nola che in direzione Villa Literno. La riapertura, come si leggeva nel comunicato originale, era in programma per venerdì 8 ottobre ed invece, come sempre avviene in questi casi, i cantieri continuano a funzionare a pieno regime e gli svincoli restano drammaticamente chiusi continuando a rendere lungo e difficoltoso il ritorno in direzione di Napoli da quanti per qualsiasi motivo sono costretti a raggiungere le zone industriali dell’area nolana compresi Interporto e Vulcano Buono.
Considerata la zona estremamente rurale con i percorsi alternativi ci si trova ad avventurarsi nei campi per cui affidarsi agli immancabili navigatori resta l’unica via per cercare di non perdersi, soprattutto al calare delle tenebre. Quanti non vogliono perdere tempo a districarsi in labirinti e segnaletiche a volte difficili da seguire preferiscono allungare di una quindicina di chilometri raggiungendo l’uscita di Nola per poi invertire la rotta e imboccare la strada in senso opposto. Oneroso l’uso dell’autostrada, lo svincolo di Nola è lo snodo di due autostrade l’A30 e l’A16 in pratica i pochissimi chilometri fra Nola e Pomigliano costano ben 2 euro all’automobilista: quasi quanto l’intero tratto fra Napoli e Salerno dell’A3. Insomma un dispendio di tempo ed economico: un vero e proprio inferno che continua a protrarsi.