C’è anche un documentario napoletano, peraltro molto bello, nel concorso internazionale della sessantunesima edizione del Festival dei Popoli di Firenze, quest’anno in programma (da ieri fino a domenica) in modalità online a causa del Covid-19 come la maggior parte dei cinefestival di tutto il mondo. Il film s’intitola L’armée rouge ed è diretto dal regista partenopeo Luca Ciriello. Lo si potrà guardare in anteprima assoluta, nell’ambito della sezione Concorso italiano, giovedì dalle ore 15 fino al 26 novembre sulla piattaforma specializzata MyMovies, partner tecnologico dello storico festival fiorentino, a questo link. Prodotto dalla Parallelo 41 di Antonella Di Nocera in collaborazione con la Lunia Film dello stesso Ciriello, realizzato col sostegno della Siae e del ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, nell’ambito del programma Per chi crea, il documentario è stato sviluppato nell’atelier di cinema del reale FilmaP di Ponticelli ed è interamente ambientato a Napoli, tra lo stesso quartiere di Ponticelli e quello del Vasto alle spalle della stazione centrale del capoluogo partenopeo.

Al centro della narrazione di Luca Ciriello c’è la comunità napoletana degli immigrati dalla Costa d’Avorio e, in particolare, colui che è l’autentico protagonista del film: Idrissa Koné, in arte Birco Clinton, ragazzo ivoriano che vive in un container prefabbricato di amianto nella periferia orientale di Napoli e coltiva il sogno di diventare il re del coupé décalé, un genere musicale della Costa D’Avorio nato a Parigi all’inizio del terzo millennio. Per poterci riuscire, Idrissa ha creato l’armée rouge, cioè un gruppo di ragazzi suoi connazionali che lo supportano e lo aiutano nell’organizzazione delle sue grandi feste musicali, in particolare in quella della dédicace, la festa annuale che ogni promotore di coupé décalé organizza nella propria zona per il Natale: “Siamo un’armata dello show, noi non sappiamo fare la guerra, noi ci vogliamo solo divertire”, dice il protagonista a un certo punto del film.
Arrivato dalla Costa D’Avorio in Italia nel 2014, dopo un breve periodo trascorso in un centro di accoglienza, Idrissa è andato poi a vivere a Ponticelli, dove ha iniziato a coltivare il suo sogno di organizzare feste e diventare famoso. Oggi tutti lo conoscono come Birco Clinton, a capo della sua armée rouge, ragazze e ragazzi appassionati di musica che si occupano di sostenere le spese comuni e di supportare la comunità ivoriana napoletana. Birco fa tante cose per sbarcare il lunario, ma soprattutto ama organizzare feste e videoclip musicali. E le sue feste nel Vasto offrono alla comunità africana di Napoli momenti di autentica evasione da una quotidianità fatta di attese e speranze troppo spesso vane. “Ho conosciuto i ragazzi della comunità ivoriana di Napoli – racconta il regista Luca Ciriello – durante le ricerche effettuate nell’ambito di FilmaP. In seguito, ho trascorso circa un anno assieme a Birco e ai suoi amici e per due mesi sono andato ad abitare proprio nel quartiere multiculturale del Vasto, dove Birco trascorre le sue giornate e organizza le feste. La storia di Birco è principalmente quella di un uomo che vuole trasformare il suo sogno in realtà, con determinazione e inventiva: un ragazzo di 27 anni che ha come modelli i fautori del coupé décalé. L’attenzione del film si concentra sul presente e sul futuro, mentre del passato di Birco ho deciso di raccontare poco. La sua storia, infatti, inizia dalla creazione dell’armée rouge, il gruppo di ‘guerriglieri dello spettacolo’ che organizza le feste a ritmo di coupé décalé. Il mio punto di vista narrativo parte da una prospettiva di osservazione dall’interno della sua comunità, con un approccio anche linguistico e antropologico che cerca di svelare – conclude Ciriello – meccanismi e strutture di un gruppo di persone che pochi conoscono o frequentano, in una Napoli non-vista, fatta di sottoscala trasformati in discoteche e container trasformati in case“. Laureato in Lettere, il regista e documentarista napoletano ha fondato qualche anno fa la sua società di videoproduzione Lunia Film e ha studiato cinema documentario presso Filmap – Atelier di cinema del reale di Ponticelli a Napoli. Il suo primo documentario breve è Racconti dal Palavesuvio. Dal 2019, lavora con la squadra di Francesco Lettieri, col quale ha collaborato per i videoclip musicali di Liberato e per il film Ultras. Quest’anno, ha partecipato alle Giornate degli autori nell’ambito della settantasettesima Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia col documentario breve Quaranta cavalli, che ha ricevuto il Premio Laguna Sud.

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