La dottoressa del Pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Aversa (Caserta), vittima di un’aggressione venerdì scorso alle 20, confida il suo stato d’animo: “Mi sento profondamente delusa e ora ho paura. Continuerò a fare il medico, ma forse non più in Pronto soccorso“. Una paziente le ha lanciato contro un computer e una stampante, causandole una contusione al torace e un’escoriazione al braccio, con una prognosi di 30 giorni. Le indagini dei carabinieri hanno portato alla denuncia di una 34enne di Secondigliano.
Nel pronto soccorso è una trincea. “Chi è all’esterno – spiega la dottoressa – spesso non comprende il funzionamento di un ospedale, dove ci sono priorità che richiedono attenzione e tempi diversi. Il nostro impegno, che spesso richiede sacrifici personali e familiari, non viene percepito“. La dottoressa parla inoltre delle difficoltà quotidiane: “Le aggressioni verbali sono all’ordine del giorno. Io cerco di resistere perché mi sento legata a questa seconda famiglia che ho trovato all’ospedale Moscati, ma non nascondo che la paura di lavorare qui è cresciuta in maniera esponenziale dal primo giorno che ci ho messo piede come dirigente medico. Non sono comunque scoraggiata. Io sarei pronta a tornare subito, ma devo fare questi 30 giorni di prognosi che, spero, possano essere da lezione anche per gli utenti. Sarà un modo anche per far capire, se mai, cosa significa non avere medici o averne di meno“.