Napoli è una città che conta ben 957.887 abitanti, terza in Italia per popolazione, capoluogo della regione Campania e centro di una delle più popolose aree d’Europa. Fondata dai cumani nell’Ottavo secolo avanti Cristo, fu tra le città più importanti della Magna Grecia e giocò un notevole ruolo commerciale, culturale e religioso nei confronti delle popolazioni italiche circostanti. Dopo il crollo dell’Impero romano, nell’Ottavo secolo la città formò un ducato autonomo indipendente dall’Impero bizantino; in seguito, dal Tredicesimo secolo e per più di cinquecento anni, fu capitale del Regno di Napoli; con la Restaurazione divenne capitale del Regno delle due Sicilie sotto i Borbone, fino all’Unità d’Italia.
Sede della Federico II, la più antica università del mondo ad essere nata attraverso un provvedimento statale, ospita anche l’Orientale, la più antica università di studi sinologici e orientalistici del continente, e la Nunziatella, una delle più antiche accademie militari al mondo, eletta patrimonio storico e culturale dei Paesi del Mediterraneo da parte dell’assemblea parlamentare del Mediterraneo. Luogo d’origine della lingua napoletana, ha rivestito e riveste ancora oggi un forte peso in numerosi campi del sapere, della cultura e dell’immaginario collettivo.
Protagonista dell’umanesimo e centro illuminista di livello europeo, è stata a lungo un punto di riferimento globale per la musica classica e l’opera, attraverso la scuola musicale napoletana, dando tra l’altro origine all’opera buffa. Napoli, città dall’imponente tradizione nel campo delle arti figurative, che affonda le proprie radici nell’età classica, ha dato luogo a movimenti architettonici e pittorici originali, quali il rinascimento napoletano e il barocco napoletano, il caravaggismo, la scuola di Posillipo e il liberty napoletano, nonché ad arti minori, ma di rilevanza internazionale, quali la porcellana di Capodimonte e il presepe napoletano.
È all’origine di una forma distintiva di teatro, di una canzone di fama mondiale e di una peculiare tradizione culinaria, la quale comprende alimenti che assumono il ruolo di icone globali, come la pizza napoletana e l’arte dei suoi pizzaioli, che è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Ma cosa è indispensabile visitare a Napoli nel corso di un breve soggiorno di pochi giorni?
Spaccanapoli
Il decumano inferiore, che prende nell’area centrale i nomi ufficiali di via Benedetto Croce e via Forcella, ma è comunemente chiamato Spaccanapoli, è un’arteria viaria del centro antico di Napoli ed è una delle vie più importanti della città. Essa è, insieme con il decumano maggiore e il decumano superiore, una delle tre strade principali dell’impianto urbanistico progettato in epoca greca e che attraversavano in tutta la loro lunghezza l’antica Neapolis. Data l’origine, sarebbe dunque più opportuno parlare di plateia e non di decumano, denominazione di epoca romana che per convenzione ha sostituito l’originaria. Il decumano inferiore divenne tra il Medioevo e l’Ottocento importante sia per i conventi degli ordini religiosi sia per le abitazioni di uomini potenti che vi vissero.
Maschio Angioino
Castel Nuovo, chiamato anche Maschio Angioino o Mastio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città di Napoli. Il castello domina la scenografica piazza Municipio ed è sede della Società napoletana di storia patria e del Comitato di Napoli dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Nel complesso è situato anche il museo civico, cui appartengono la cappella palatina e i percorsi museali del primo e secondo piano. La Fondazione Valenzi vi ha la sua sede di rappresentanza, inaugurata il 15 novembre 2009 dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e altre autorità, nell’ambito della celebrazione dei cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi.
Piazza del Plebiscitoe Palazzo Reale
Piazza del Plebiscito (già largo di Palazzo o Foro Regio) è posizionata al termine di via Toledo, non appena oltrepassata piazza Trieste e Trento. Ubicata nel centro storico, tra il lungomare e via Toledo, con una superficie di circa 25mila metri quadrati la piazza si presenta come una delle più grandi della città e d’Italia e per questo è quella più utilizzata per le grandi manifestazioni. Nella piazza ha sede il Palazzo Reale di Napoli che fu la residenza storica dei viceré spagnoli per oltre centocinquanta anni, della dinastia borbonica dal 1734 al 1861, interrotta solamente per un decennio all’inizio del Diciannovesimo secolo dal dominio francese, con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, e, a seguito dell’Unità d’Italia, dei Savoia.
Museo archeologico nazionale
Il Museo archeologico nazionale di Napoli (Mann) è un museo statale italiano. In virtù del suo ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti, disposti su una superficie espositiva di 12.650 metri quadrati è considerato uno dei più importanti musei archeologici al mondo, se non il più importante per quanto riguarda l’arte romana. Il museo accoglie collezioni private acquisite o donate alla città nel corso dei secoli, quali le collezioni Borgia, Santangelo, Stevens e Spinelli. I nuclei principali sono tre: la collezione Farnese, formata da reperti di Roma e dintorni e trasferita a Napoli nel Settecento; le collezioni pompeiane, in larga parte borboniche, con reperti provenienti dall’area vesuviana; la collezione egizia, al terzo posto al mondo per importanza dopo quelle del museo del Cairo e del museo di Torino.
Teatro San Carlo
Il Real Teatro di San Carlo (noto semplicemente come Teatro San Carlo) è un teatro lirico, tra i più famosi e prestigiosi al mondo. Fondato nel 1737, è il teatro d’opera più antico d’Europa e del mondo a essere ancora attivo, primo teatro italiano a istituire una scuola per la danza; anticipa di 41 anni il Teatro alla Scala di Milano e di 55 anni il Teatro La Fenice di Venezia. In origine, poteva ospitare 3.285 spettatori, poi ridotte a 1.386 in seguito alle normative sulla sicurezza. Conta una vasta platea (22×28×23 metri), cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, un loggione e un palcoscenico (34×33 metri). Date le sue dimensioni, la struttura e antichità è stato modello per i successivi teatri d’Europa. Il Teatro San Carlo è stato inserito dall’Unesco tra i monumenti considerati Patrimonio dell’umanità, oltre a essere classificato come teatro più bello del mondo.
Castel dell’Ovo
Il castel dell’Ovo (in latino, castrum Ovi), è il più antico castello di Napoli che sorge sull’isolotto di Megaride dove, secondo la leggenda, vi approdò la sirena Partenope che diede il primo nome alla città antica, primo insediamento dei greci, i Cumani (di origine greco-euboica), nella metà del Settimo secolo avanti Cristo. Dopo l’isolotto fu colonizzata anche la terraferma, rappresentata dal Monte Echia (l’attuale borgo di Santa Lucia), dove sorse il primo centro abitato dell’antica Neapolis. L’isolotto fu poi collegato alla terraferma e il patrizio romano Licinio Lucullo vi costruì una splendida ed elegante villa, il Castrum Lucullanum, che restò sul sito fino all’epoca tardoromana. Molteplici furono gli eventi che danneggiarono l’originario aspetto normanno del castello, che fu soggetto a diversi lavori di ricostruzione nel corso del periodo angioino e aragonese.
Museo di Capodimonte
Il Museo nazionale di Capodimonte è ubicato all’interno della reggia omonima, nella località di Capodimonte: ospita gallerie di arte antica, una di arte contemporanea e un appartamento storico. È stato ufficialmente inaugurato nel 1957, anche se le sale della reggia hanno ospitato opere d’arte già a partire dal 1758. Conserva prevalentemente pitture, distribuite largamente nelle due collezioni principali, ossia quella Farnese, di cui fanno parte alcuni grandi nomi della pittura italiana e internazionale (tra cui Raffaello, Tiziano, Parmigianino, Bruegel il Vecchio, El Greco, Ludovico Carracci, Guido Reni), e quella della Galleria Napoletana, che raccoglie opere provenienti da chiese della città e dei suoi dintorni, trasportate a Capodimonte a scopo cautelativo dalle soppressioni in poi (Simone Martini, Colantonio, Caravaggio, Ribera, Luca Giordano, Francesco Solimena). Importante anche la collezione di arte contemporanea, unica nel suo genere in Italia, in cui spicca Vesuvius di Andy Warhol.
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