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Fungo di mare o pitiriasi versicolor: prevenzione e cura

Le parti del corpo affette sono collo, tronco e braccia su cui è possibile osservare la formazione di macchie cutanee squamose ipopigmentate o iperpigmentate che diventano più evidenti a seguito di esposizione al sole

Dott.ssa Lucia Santoro di Dott.ssa Lucia Santoro
20 Febbraio 2022
in Rubriche, Salute e Benessere

Come si manifesta la pitiriasi versicolor? Le parti del corpo affette sono collo, tronco e braccia su cui è possibile osservare la formazione di macchie cutanee squamose ipopigmentate o iperpigmentate che diventano più evidenti a seguito di esposizione al sole, motivo per cui viene chiamata anche “fungo di mare“(è bene sottolineare che il mare non ne favorisce l’insorgenza).

A causare questa infezione benigna della pelle è un fungo (Malassezia furfur), normale commensale della flora cutanea che si tramuta in patogeno per predisposizione genetica, umidità, temperature elevate, deficit immunitari, pelle grassa, applicazione di creme troppo oleose, gravidanza. Ad essere affetti sono soprattutto adolescenti forse proprio per l’iperproduzione di sebo tipica in questa fase della crescita e abitanti dei paesi più caldi ed umidi. Non è stata riscontrata differenza tra uomini e donne.

Le lesioni sono asintomatiche o causanti leggero prurito. Recandosi da uno specialista in dermatologia questi potrà effettuare anche un esame microscopico con idrossido di potassio con talvolta blu di metilene, riuscendo così ad osservare le ife e i grappoli d’uva tipici delle cellule del lievito. Alla luce UV è possibile notare la fluorescenza tipica da pitiriasi versicolor (color rame). Non è un’infezione contagiosa e non causa lesioni permanenti di pigmentazione tuttavia la possibilità di recidive nel corso degli anni, nonostante l’impiego delle giuste terapie, è elevata.

Quali farmaci vengono impiegati? Sia farmaci topici da applicare sulla zona interessata, sia farmaci da assumere per via orale. Tra i farmaci per uso topico vi sono zolfo con acido salicilico, solfuro di selenio e zinco piritione che favoriscono l’eliminazione dei tessuti morti e prevengono l’infezione. Vi sono inoltre farmaci fungicidi o fungostatici i cui principi attivi sono: clotrimazolo, ketoconazolo, econazolo, miconazolo, terbinafina, ciclopiroxolamina, vendibili in forma di spray, schiume, creme. Per ciò che concerne i farmaci per via orale, questi vengono impiegati nel caso in cui la terapia topica abbia nullo o scarso effetto. Anche in questo caso i principi attivi impiegati sono itraconazolo e fluconazolo.

Per evitare recidive si effettuano trattamenti preventivi come l’impiego di detergenti a pH acido. La differente pigmentazione può restare anche se il fungo è stato debellato e possono occorrere anche diverse settimane per ottenere nuovamente una colorazione uniforme della cute.

Tags: dermatologia
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