Mercoledì primo dicembre, alle ore 18:00, si terrà presso l’Art Gallery Civico 103 di Aversa la presentazione del romanzo Nella mente di un superficiale, ultimo lavoro editoriale edito da Graus Edizioni pubblicato dall’avvocato e scrittore aversano Generoso Di Biase, già autore di due romanzi e della raccolta di poesie A me che sono un nano. In occasione della presentazione, assieme allo scrittore, discuteranno del libro la psicoterapeuta Rachele Iacovino, la docente di Storia e filosofia Vittoria Simeone, la direttrice amministrativa presso il Giudice di pace di Napoli Nord Natalina Quarto. L’evento sarà introdotto da un intervento dell’associazione Artedonna.Ets e verrà accompagnato dalle musiche di Fabio Schember e dalla lettura di alcuni stralci del romanzo da parte dell’attore Maurizio dell’Omo. Oltre alla musica e alla recitazione ci sarà anche spazio per l’arte con l’esposizione curata dall’artista Antonio Iazzetta. Dunque sarà una serata all’insegna della cultura da non perdere per nessuna ragione.

Protagonista del racconto è l’avvocato De Chirico, una sorta di alter ego dell’autore stesso, un uomo di discreta fama e successo che ama profondamente le donne, con tutti i vizi e le virtù di chi è figlio del proprio tempo. La figura dell’avvocato, se volessimo azzardare un parallelismo cinematografico, potrebbe essere equiparabile a quella di Bertrand Morane, protagonista del capolavoro diretto da François Truffaut L’homme qui aimait les femmes. Come Morane, De Chirico è un personaggio disincantato e ironico, ma al tempo stesso tenero e malinconico, che nasconde la sensibilità di un poeta. Un po’ egocentrico e piacione, il protagonista si illude di non provare dolore, di essere immune alle sofferenze della vita, tuttavia la sua ironia tagliente, a tratti discutibile e forse anche un po’ politicamente scorretta, non è altro che uno modo efficace per esorcizzare il male che si nasconde dietro la vita.
A differenza però del protagonista del film che troverà la sua stessa fine inseguendo i desideri più proibiti e inaccessibili, De Chirico riuscirà a cavarsela, ma con non poche ferite e cicatrici esistenziali. Emerge dal racconto, in maniera preponderante, anche il rapporto del protagonista con l’universo femminile, un rapporto influenzato anche dalle amarezze, dalle angosce e dai dubbi esistenziali che egli stesso porta dentro di sé, e che prova maldestramente a nascondere non sempre ottenendo il risultato sperato. De Chirico si mostra ai lettori per ciò che è, senza filtri, anche in virtù delle sue debolezze: è egli una persona superficiale, come si potrebbe dedurre dal titolo, oppure nel suo cuore c’è qualcosa di molto più profondo e che non può essere compreso se non vivendo una vita dal di dentro?

Nella mente di un superficiale si tratta di un’opera letteraria ascrivibile a pieno titolo nel filone del romanzo psicologico. Con una scrittura fresca e vivace e un ritmo serrato e coinvolgente nella narrazione, l’autore apre in due la mente e l’esistenza del protagonista, mettendolo a nudo di fronte ai propri elettori, suscitando in loro sentimenti contrastanti di amore e di odio, i quali tendono a creare un’aura di irrinunciabile tenerezza attorno alle vicende vissute dal protagonista il quale è al tempo stesso “amico, nemico e amante”, parafrasando la famosa raccolta di racconti della scrittrice premio Nobel Alice Munro. Nonostante tutto, però, De Chirico è uno di quei villain buoni, certo sicuramente troppo preso dalla smania di apparire e di essere protagonista, di stare sempre e comunque al centro dell’attenzione, esteta, eccessivo, quasi dannunziano.

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