Come preannunciato, dal 24 gennaio è possibile trovare in commercio la farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, ovvero il grillo domestico.
All’uopo l’Unione europea ha autorizzato l’immissione sul mercato di Acheta domesticus, il grillo domestico in polvere parzialmente sgrassata, dopo aver ascoltato il parere dell’Efsa-Autorità europea per la sicurezza alimentare-(la Commissione aveva chiesto, l’8 luglio 2020 all’Efsa di effettuare una valutazione in merito e il 23 marzo 2022 l’Efsa ha adottato un parere scientifico sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus intero quale nuovo alimento). Il Regolamento di esecuzione Ue è il 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria. Nel frattempo l’Ue ha già autorizzato la vendita, oltre ai grilli domestici, della larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e della Locusta migratoria.

Prosegue, intanto la liberalizzazione da parte dell’Ue alla vendita di prodotti derivati da insetti. Il 26 gennaio entrerà anche in vigore il regolamento che autorizza la commercializzazione delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere. In tutti i casi elencati, le norme Ue includono requisiti specifici di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità, poiché le proteine da insetti possono causare reazioni soprattutto nei soggetti già allergici a crostacei, acari della polvere e, in alcuni casi ai molluschi. Infatti, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha sconsigliato il consumo ai minori di 18 anni del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus), con un parere scientifico riportato nel regolamento Ue.
Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’elenco degli insetti che potrebbero finire sulle nostre tavole sembra essere destinato ad allungarsi: Bruxelles vede gli insetti, e le proteine alternative in generale, come una risposta all’aumento del costo delle proteine animali, del loro impatto ambientale, dell’insicurezza alimentare, della crescita della popolazione e della corrispondente, crescente domanda di proteine tra le classi medie. L’allevamento di insetti potrebbe, contribuire anche a ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco alimentare, infatti, lo studio delle proteine derivate da insetti é considerato una delle aree più importanti del programma Orizzonte Europa che sostiene finanziariamente la ricerca nei Paesi Ue.
