L’Emporio della solidarietà apre i battenti anche ad Aversa: l’iniziativa della Caritas diocesana
Il progetto è rivolto, in maniera prioritaria, ai nuclei familiari in condizione di reale difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e sociale
Nasce l’Emporio della solidarietà anche ad Aversa. A darne l’annuncio sui social è la Caritas diocesana cittadina. “Finalmente – scrivono i volontari – i nostri fratelli che si trovano nel bisogno potranno fare la spesa in un vero e proprio supermercato, che sta per aprire i battenti negli spazi della nostra Casa dei Figli“. Il centro di ascolto diocesano individuerà le famiglie che potranno accedere all’Emporio della solidarietà.
L’aumento delle disuguaglianze sociali e della povertà, con il relativo insorgere di nuovi modelli di marginalità sociale e economica, è come sopra ampiamente sottolineato, un fenomeno comune anche nella diocesi di Aversa. Purtroppo oggi, accanto alle tradizionali forme di emarginazione, affiorano nuove condizioni di povertà che vedono sempre più famiglie costrette a vivere in solitudine il loro disagio. Gli Empori della solidarietà sono un tentativo di cercare una soluzione più idonea e dignitosa, senza cadere in un facile assistenzialismo e dimenticare il valore educativo della spesa quotidiana.
Ciò che intendono attuare e promuovere, non vuole essere una risposta esaustiva al problema delle famiglie in difficoltà, ma vuole piuttosto essere una testimonianza concreta affinché non venga mai perso di vista il valore dell’accoglienza, della solidarietà e della gratuità. Il progetto è rivolto, infatti, in maniera prioritaria, ai nuclei familiari, residenti e non, in condizione di reale difficoltà e disagio familiare, lavorativo, economico e sociale, per un periodo di tempo stabilito, sufficiente a renderli più autonomi e integrati.
Questo metodo alternativo alla distribuzione del “pacco viveri”, permette alle famiglie attraverso una tessera punti di accedere al supermercato solidale e effettuare la spesa. L’obiettivo principale è quello di dare alla famiglia una possibilità concreta per superare la situazione di “crisi” e consentirle quindi di aumentare il proprio livello di empowerment; di porsi in modo attivo invece che assumere un atteggiamento di passività di fronte a possibili difficoltà ed eventi negativi. È infatti importante mettere il nucleo nelle condizioni di raggiungere il maggior grado di autonomia tale da renderlo il più possibile autosufficiente, incoraggiandolo a percepirsi come portatore di risorse per sé e per gli altri e non solo di bisogni.
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