I carabinieri del nucleo investigativo della polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Napoli hanno scoperto e sequestrato, a Ponticelli, un impianto clandestino di produzione di detersivi e igienizzanti. I prodotti, destinati alla rivendita a grossisti e società anche fuori regione, erano fabbricati in assenza di ogni autorizzazione prevista. Quattro i lavoratori in “nero” individuati a miscelare solventi e detergenti per la produzione di sanificanti e antibatterici.
Le acque reflue di scarico, inoltre, erano scaricate illegalmente nella fogna pubblica. L’impianto, le attrezzature utilizzate e i detersivi ricavati illecitamente sono stati sequestrati e i due titolari denunciati. Valore del sequestro oltre i 500mila euro. Continuano, intanto, le indagini per ricostruire le filiere commerciali alle quali erano destinati i detergenti.
I carabinieri del comando provinciale di Napoli, invece, insieme ai reparti specializzati dell’Arma, hanno iniziato i controlli in tutte le aziende produttive sparse in città e in provincia. Sta per iniziare la fase 2 e i militari sono impegnati nei controlli per tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini.
Una vera e propria task force sta controllando le aziende delle filiere produttive di prima necessità che in questa fase di lockdown sono rimaste aperte. Interessate anche le aziende in possesso del codice Ateco rilasciato dalla Prefettura che hanno riaperto o che sono state riconvertite per le esigenze del Coronavirus.
L’obiettivo dei carabinieri è di verificare che le aziende segnalate dalla Prefettura di Napoli rispettino i parametri previsti dal codice Ateco. I militari – a tutela del cittadino – stanno accertando che i lavoratori siano stati messi in sicurezza con l’utilizzo dei Dpi. (Dispositivi di protezione individuale) e che le postazioni mantengano tra loro le distanze di sicurezza previste dalle normative anti-contagio.
I carabinieri del comando provinciale di Napoli, i carabinieri forestali, il nucleo ispettorato del lavoro, il comando della tutela agroalimentare e il Nas stanno controllando le molteplici aziende senza trascurare alcun particolare. Le specialità dell’Arma dovranno verificare che le norme siano rispettate. Le aziende sono monitorate anche per evitare l’impiego di lavoratori “in nero” che, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, non godono di alcuna tutela sia dal punto di vista contrattuale sia sanitario, diventando anche potenziali veicoli di epidemia e contagio.