Ha creato una vera e propria fabbrica di produzione del falso un trentunenne di Nola, titolare di una stamperia abusiva sconosciuta al fisco destinata alla produzione e al confezionamento di capi d’abbigliamento contraffatti e di materiale pubblicitario. Il comando provinciale della guardia di finanza di Napoli ha denunciato l’uomo per contraffazione, violazioni in materia ambientale, di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, mentre il locale e i materiali al suo interno sono stati tutti posti sotto sequestro. L’operazione trae origine dall’attività condotta dalla guardia di finanza della compagnia di Ottaviano, che ha individuato un locale di circa 150 metri quadri situato al piano terra di un palazzo nel comune di Nola.
Il locale era stato adibito ad hoc per poter una stamperia abusiva e un sistema di falsificazione di prodotti, con materiali e attrezzature ad alto tasso tecnologico. All’interno dell’opificio sono stati rinvenuti anche sessanta cliché grafici riportanti versioni contraffatte di famose griffes come Louis Vuitton, Versace, Fendi Roma, Givenchy Paris, Nike, Icon, Dsquared2, Dsquared2 Milano, Coconuda e Kappa. Trovate anche alcune maglie in piena fase di produzione e contraffazione. Nell’opificio, le fiamme gialle hanno anche scoperto una grossa quantità di gel igienizzante per mani non a norma, 225 litri, totalmente privo delle adeguate autorizzazioni ministeriali. Inoltre, erano presenti anche 110 chili di rifiuti costituiti da scarti di lavorazione.
L’operazione in questione è il risultato di appositi servizi svolti dagli agenti della guardia di finanza di Napoli finalizzati a contrastare gli annosi fenomeni dell’illegalità diffusa, terreno notoriamente fertile per le organizzazioni criminali, soprattutto all’interno della cornice d’emergenza sanitaria e sociale che, da qualche mese ormai, sta monopolizzando l’attualità. A tale proposito, il sequestro della stamperia abusiva in questione segue a distanza di pochi giorni quello, sempre nel Nolano, di un’altra fabbrica clandestina destinata alla produzione e al confezionamento di mascherine non a norma e, dunque, pericolose per la salute dei cittadini.
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