Operazione Patriot, storia di un grande successo. All’alba di oggi, la polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, ha provveduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale della città, nei confronti di 25 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Per l’operazione sono stati impegnati circa 150 agenti, in vari comuni della provincia di Salerno, con l’ausilio di unità cinofile antidroga e il supporto aereo di un elicottero della polizia di Stato, con la collaborazione delle squadre mobili di Napoli, Verbania e Cosenza, per l’esecuzione di misure restrittive in quelle province. Di seguito, riportiamo i dettagli dell’operazione, resi noti nel corso della conferenza stampa tenutasi alle 12 presso la Procura della Repubblica di Salerno.
Il lavoro della sezione antidroga della polizia di Stato ha reso possibile la scoperta dell’esistenza di un sodalizio criminale facente capo a I.R., dedito al rifornimento di ingenti quantità di hashish e cocaina per diversi gruppi criminali, che gestiscono lo spaccio di stupefacenti nella città di Salerno e in provincia. I.R. è risultato essere il capo indiscusso, promotore, finanziatore e organizzatore del gruppo criminale, fissando altresì le direttive per l’acquisto e la cessione delle sostanze stupefacenti. Personaggio di grande spessore criminale, con a carico numerosi precedenti penali, è addentro agli ambienti dello spaccio di stupefacenti da circa 20 anni, durante i quali ha sempre mantenuto un tenore di vita basso al fine di non attirare su di sé l’attenzione delle forze dell’ordine, provvedendo al riciclaggio del denaro attraverso il trasferimento su conti intestati a terze persone insospettabili e non riconducibili a lui in alcun modo. E, in effetti, solo raramente, ha partecipato in prima persona a scambi di droga e accordi per l’approvvigionamento o la riscossione dei soldi per le forniture eseguite. Gli uomini della polizia di Stato hanno documentato le cessioni di sostanze stupefacente attuate dagli indagati e individuato i fornitori, i luoghi di custodia della droga, nonché i relativi acquirenti e spacciatori. La cocaina era assicurata da O.H., alias Emilio, e A.G., residenti a Scafati e Boscoreale, stabili fornitori del gruppo, anche con ingenti quantitativi. L’hashish veniva acquistato nella cittadina di Sarno dal gruppo facente capo a S.G., con la collaborazione di S.E. e S.D.P. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 41 Kg di hashish e successivamente, durante un’altra consegna, altri 18 Kg della medesima sostanza; inoltre, sono state arrestate 7 persone, colte in flagranza di reato, e sequestrate diverse tipologie di sostanze stupefacenti.
In particolare, nella mattinata del 19 giugno 2018, venivano arrestati I.R., V.L. e C.A. La dinamica degli eventi che hanno portato all’arresto dei tre malviventi è la seguente: in sede di intercettazioni è stato possibile scoprire che I.R. aveva pianificato l’acquisto di cocaina con alcuni fornitori della zona di Boscoreale, da rivendere, poi, a spacciatori di Salerno. Ebbene, I.R aveva intenzione di provvedere personalmente al rifornimento, recandosi in loco in compagnia di C.A. e V.L. Quest’ultimo a bordo di uno scooter per il trasporto della droga, gli altri due, a bordo di una Bmw X5, con il compito di fungere da staffetta al motoveicolo. Durante il viaggio di rientro, i veicoli sono stati intercettati e pedinati fino all’ingresso di Salerno, dove, I.R e C.A., a bordo della Bmw si sono accorti di essere pedinati e hanno effettuato una brusca manovra di uscita dal tratto stradale, cambiando direzione di marcia. Ne è nato un inseguimento al termine del quale entrambi i veicoli sono stati bloccati nella città di Salerno. In seguito a perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati nel vano sottosella dello scooter due panetti di cocaina per un peso complessivo di 2,160 kg.
I. R., al vertice del sodalizio criminale, ha utilizzato, come deposito per l’hashish, dei locali adiacenti l’abitazione di A.N., a Pontecagnano Faiano, accertandosi che T. C. utilizzasse sia casa del suddetto A.N. sia un suo sgabuzzino ricavato nel vano sottoscala dell’androne dell’abitazione per stoccare la sostanza stupefacente. Nel pomeriggio del 5 gennaio 2018, A.N. è stato individuato mentre era intento a nascondere due grossi zaini nell’abitazione di T.C., che a sua volta li avrebbe spostati nello sgabuzzino. Le forze dell’ordine hanno quindi deciso di intervenire ed è stato così che T.C., trovato in possesso di 41,890 kg di hashish e di 6 pistole di diverso calibro, alcune prive di matricola e complete di munizioni, è stato arrestato dagli uomini della polizia di Stato.
Il pactum sceleris a fondamento dell’associazione criminale ha costituito terreno fertile per la creazione di una stabile rete di rapporti con numerosi spacciatori collegati a diverse piazze di spaccio di stupefacenti in diverse zone di Salerno: centro storico, Sant’Eustacchio, Canalone, il cosiddetto Villaggio dei puffi, Pastena, Torrione, Mercatello, Mariconda. I componenti del sodalizio non erano certo dei neofiti nell’ambiente del crimine, ecco perché durante le conversazioni telefoniche intercettate hanno adoperato sempre un linguaggio criptico e utilizzato forme di comunicazioni implicite previamente concordate per evitare di esplicitare il reale oggetto dei loro colloqui. Sono state rilevate anche molteplici utenze telefoniche, fittiziamente intestate a terzi, alcune utilizzate per consentire agli accoliti di comunicare tra di loro con una sorta di circuito chiuso in modo da eludere le intercettazioni. Inoltre, l’organizzazione ha disposto di grandi somme di denaro per acquistare rilevanti partite di sostanze psicotrope: ne sono prova il recupero di droga e armi da T.C., per un valore di circa 50/60 mila euro e un mancato guadagno di circa 100 mila euro; il recupero di 18 kg di hashish per un valore di circa 20 mila euro e un mancato guadagno di circa 30/35 mila euro; il recupero della cocaina da I.R., C.A. e V.L., per un valore di circa 70 mila euro ed un mancato guadagno di circa 100/120 mila euro. Infine, la banda criminale ha provveduto al versamento periodico di una quota dei proventi della vendita delle sostanze stupefacenti a soggetti in stato di custodia cautelare (come, ad esempio, T.C.).
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