La morte dell’uomo raggiunto da colpi di arma da fuoco in piazza Volturno “è assolutamente slegata rispetto ai festeggiamenti”, precisa a Sky Tg24 il prefetto del capoluogo campano, Claudio Palomba. “Le persone si trovavano in piazza per vedere la partita e quello che mi preme sottolineare – aggiunge il prefetto – è il senso di responsabilità dei napoletani: ieri c’era un divieto di circolazione ed è stato largamente osservato; c’erano dei varchi con uomini delle forze dell’ordine a presidiarli. La macchina dell’organizzazione ha funzionato“.
La vittima, si chiamava Vincenzo Costanzo, 26 anni, residente nel quartiere Ponticelli e già noto alle forze dell’ordine, era figlio di un esponente di primo piano del clan D’Amico, attivo a Ponticelli. Nel 2021 era stato condannato per associazione camorristica e droga a otto anni di carcere.
L’uomo è stato colpito mentre era in strada con altre persone. In tre sono rimaste ferite nell’agguato, tra loro anche la fidanzata della vittima, classe 1997, che si è recata al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, quartiere Montesanto, per una ferita alla caviglia causata da un colpo d’arma da fuoco.
La ragazza è stata dimessa e giudicata guaribile in 10 giorni. Dopo la notizia del decesso, persone ritenute vicine alla vittima hanno sfogato la loro rabbia danneggiando il pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli.
Indagano polizia e carabinieri. Alla notizia del decesso, familiari e amici del giovane hanno sfogato la loro rabbia in ospedale danneggiando il pronto soccorso. Almeno sette i bossoli raccolti sul terreno.