Al Napoli Teatro Festival Italia 2020 è il giorno di Roberto De Simone. Il grande regista, compositore e musicologo napoletano, infatti, alle 21 porta in scena, sul palco della Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte (con ingresso da porta Miano) lo spettacolo musicale Di Giacomo in the mood, da lui rielaborato e orchestrato con l’esecuzione del polistrumentista Raffaello Converso, accompagnato in scena dall’orchestra diretta da Luigi Grima. In Di Giacomo in the mood vengono rilette attraverso la sensibilità unica di De Simone non soltanto le produzioni poetiche di Salvatore di Giacomo e dei compositori che ne trasposero in musica i celebri testi – da Mario Costa a Enrico De Leva a Francesco Paolo Tosti – ma l’intero universo musicale e poetico più o meno direttamente riconducibile all’immaginario tradizionale digiacomiano o, comunque, a esso ispirato. Da sottolineare che il ricavato dello spettacolo, uno tra i più attesi dell’intero cartellone 2020 del festival (che lo ha inserito nella sua sezione Musica), sarà devoluto in beneficenza a favore dell’Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli.
Sempre stasera alle 21, ma nel Casino della Regina di Capodimonte (anche in questo caso con ingresso da porta Miano), nell’ambito della sezione SportOpera a cura di Claudio Di Palma va in scena, invece, La nostra unica fede di Gennaro Ascione con Lino Musella e le musiche di Marco Vidino, che propongono agli spettatori un racconto della fervente passione dei napoletani per il mondo calcistico e, in particolar modo, per la squadra della propria città. Il cartellone odierno del Napoli Teatro Festival, però, va avanti anche nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, dove alle 21 è prevista un’altra prima assoluta molto attesa, cioè quella di Processo a Viviani, scritto e diretto da Corrado Ardone, che mette in scena un immaginario processo a Raffaele Viviani, reo di raccontare le miserie della sua città gettando discredito sulle politiche del governo fascista dell’epoca. Ne sono interpreti Mario Aterrano nel ruolo di Viviani e Massimo Peluso in quello del giudice. Lo spettacolo vuole celebrare l’artista a settant’anni dalla morte, mettendone a nudo la vita e il percorso e facendolo emergere, opportunamente, come autore e attore del teatro napoletano riconosciuto assieme a Eduardo De Filippo tra i più grandi di sempre. Gli attori sono accompagnati sul palco dalle musiche originali di Peppe Bruno, eseguite da Michele Bonè e Gennaro Esposito. Costretto a difendersi dalle accuse rivolte dal giudice, l’imputato Viviani immaginato da Ardone inserisce in un’arringa di notevole intensità tutta una serie di aneddoti di vita, oltre che i tratti della sua eccentrica personalità, tra confessioni e performance del suo repertorio.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?