Si lavora senza sosta a un compromesso che possa mettere d’accordo tutte le parti in causa. Gli italiani sono in attesa del nuovo Dpcm del Governo, in merito alle ulteriori restrizioni da programmare per la crescita esponenziale dei casi Covid-19 in molte regioni d’Italia. Si va verso il coprifuoco alle ore 21 su tutto il territorio nazionale, un provvedimento che supererebbe sia la richiesta di un lockdown generalizzato giunta da alcuni enti regionali sia l’idea del premier Giuseppe Conte di prevedere chiusure localizzate nei territori dove l’indice di contagio è più alto. Su questo punto c’è divergenza, poiché il Comitato tecnico scientifico insisterebbe per la serrata generale alle ore 18.

Dopo cinema e teatri dovrebbero chiudere anche i musei, mentre nelle aree a rischio si pensa alla serrata di ristoranti e bar anche a pranzo. Novità anche per la scuola, con la didattica a distanza anche in seconda media e obbligo di mascherina per le lezioni in presenza di elementari e prima media. A questo punto, è molto probabile che la firma del nuovo Dpcm slitti a domani, dopo che Conte, nella giornata di oggi, illustrerà le intenzioni del Governo ai parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato. Fra le limitazioni sul tavolo di palazzo Chigi in corso tra il premier e le forze che sostengono il Governo ci sarebbe anche l’interruzione della mobilità interregionale, fatte salve le ragioni di lavoro, oltre alla chiusura dei centri commerciali nei weekend. Smart working nella Pubblica amministrazione, poi, salvo i servizi pubblici essenziali.
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