Dopo l’assessore Maria Teresa Cammarano, un altro esponente della vita politica salernitana è stato vittima di un episodio di violenza. Si tratta di Enzo Bagini, sindaco di Albanella, in provincia di Salerno. Ultimo episodio in una settimana che ha visto due bombe carta esplodere nel giro di pochi giorni e nel giro di pochi chilometri di distanza. Il rudimentale ordigno è stato piazzato dinanzi la sede della Dipogas e 4G, azienda specializzata nella fornitura e installazione di bombole a gas, a Borgo San Cesareo, azienda di cui Enzo Bagini, appunto, è socio.
La prima vittima è stata l’assessore alle politiche sociali Maria Teresa Cammarano, che aveva subito un tentativo di furto alla tabaccheria di famiglia, sita a San Nicola, frazione di Albanella. I malviventi, non riuscendo ad entrare hanno fatto esplodere una bomba carta davanti all’ingresso dell’esercizio commerciale, il cui frastuono ha poi svegliato i proprietari, i genitori dell’assessore. Episodi di violenza che hanno sconvolto i piccoli e tranquilli paesi salernitani. Tante le dimostrazioni di affetto e vicinanza per i due esponenti politici, arrivate soprattutto tramite social network. Enzo Bagini ci ha tenuto a ringraziare per il pensiero, in un post su Facebook, spendendo inoltre alcune parole per il precedente episodio accaduto all’assessore e per rimarcare lo status di comunità sana e rispettosa del comune di Albanella.
La detonazione dell’ordigno avrebbe provocato ingenti danni all’impianto energetico dell’azienda, dopo essere stato piazzato in una cabina elettrica all’esterno della Dipogas, a differenza invece di quanto causato alla tabaccheria della famiglia dell’assessore, dove erano state danneggiate la saracinesca e una vetrata. Nelle vicinanze dell’azienda del sindaco Enzo Bagini è stata trovata una batteria, probabilmente parte del congegno esplosivo. Sul posto sono intervenuti gli agenti della radiomobile e i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche, per le relative rilevazioni. Le indagini, invece, sono sotto la cura dei carabinieri di Agropoli, che sono anche entrati in possesso delle immagini del sistema di videosorveglianza della Dipogas.
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