Assurda sconfitta casalinga per il Napoli di Rino Gattuso, battuto inopinatamente allo stadio Maradona da uno Spezia ordinato ma dominato dagli azzurri dal primo all’ultimo minuto. Il tabellino parla chiaro, con i partenopei che tirano verso la porta avversaria per ben ventisette volte, riuscendo però a segnare soltanto in un’occasione (al diciannovesimo tiro tentato); e con i liguri che approfittano cinicamente degli sprechi avversari e riescono addirittura a rimontare lo svantaggio iniziale e a concludere sul 2-1 nonostante gli ultimi minuti giocati in inferiorità numerica a causa di un’espulsione.
Dominio assoluto nel primo tempo da parte del Napoli, che parte con Petagna in panchina e il messicano Hirving Lozano schierato nel ruolo di centravanti, con Politano alla sua destra, Insigne alla sinistra e Zielinski sulla tre quarti alle sue spalle. L’inizio dei partenopei è tambureggiante, con un autentico tiro al bersaglio verso la porta di uno Spezia letteralmente schiacciato nella sua metà campo per l’intera prima frazione di gioco. Le occasioni da gol fioccano a ripetizione, ma sono tutte vanificate, sia per l’imprecisione dei padroni di casa che per le ottime parate del portiere avversario Provedel. All’intervallo, per gli azzurri ci sono addirittura quindici tiri verso la porta avversaria, otto del solo Lorenzo Insigne: entrambi sono record per questa Serie A. Però, ancora una volta, il Napoli paga la sua scarsa lucidità in fase conclusiva e, quindi, a metà gara il punteggio resta ancora sullo 0-0.
Dopo pochi minuti del secondo tempo, Gattuso sostituisce l’infortunato Politano (toccato duro nel corso del primo tempo) con Petagna, spostando così Lozano nuovamente sul fronte destro dell’attacco per fare spazio al centro al possente attaccante ex Spal. Nei primi dieci minuti della seconda frazione, però, il match va avanti sulla stessa falsariga della prima metà, con altre tre nitide occasioni da gol non concretizzate dagli azzurri, finché al diciannovesimo tiro verso la porta dello Spezia è proprio il neo-entrato Andrea Petagna a sbloccare il punteggio, chiudendo a rete da pochi metri su un bel cross rasoterra di Di Lorenzo dalla destra.

Il Napoli continua ad attaccare, ma al sessantottesimo minuto, all’improvviso, lo Spezia pareggia. Infatti, dopo aver sorvolato per tre volte su altrettante infrazioni avvenute nell’area di rigore spezzina nel corso del primo tempo (una trattenuta su Fabian Ruiz e due falli di mano valutati non determinanti), stavolta l’arbitro Mariani non ci pensa su nemmeno per un attimo e, su un mezzo falletto ingenuo commesso da Fabian Ruiz, fischia immediatamente un discutibile calcio di rigore a favore dei liguri. Dal dischetto, è il centravanti Nzola a segnare con freddezza, concretizzando quello che, di fatto, è il primo tiro nello specchio della porta napoletana scoccato dalla squadra allenata da Vincenzo Italiano. A nove minuti dalla fine, quindi, arriva la frittata azzurra. Con lo Spezia ridotto in dieci per l’espulsione di Ismajli di pochi minuti prima, per doppia ammonizione, una dormita della difesa napoletana permette, infatti, a Nzola di presentarsi da solo davanti a Ospina: il suo tiro termina sul palo e sulla respinta Pobega è più lesto dei difensori partenopei nel ribattere a rete e siglare così l’incredibile 2-1 per lo Spezia. Il Napoli si riversa furioso ma in modo confuso nella metà campo avversaria, con Gattuso che inserisce anche Llorente per dare ulteriore peso al proprio attacco.
Nei minuti conclusivi, però, i padroni di casa sono ancora spreconi e poco concreti sotto porta, con Elmas che tira alto a porta praticamente vuota e il subentrato centravanti spagnolo indeciso sul da farsi a pochi metri dalla rete avversaria. Così, sotto al diluvio, il Napoli getta al vento un’occasione favorevolissima di avanzare verso i vertici della classifica e perde nel modo più incredibile una partita che, con un pizzico di cinismo e di precisione più, si sarebbe potuta concludere in modo più coerente con quanto espresso dalle due squadre sul terreno di gioco.

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