Ancora polemiche fra i cosiddetti dei “dissidenti” e l’Amministrazione comunale di Aversa. A innescare la miccia è la consigliera comunale del Partito democratico Eugenia D’Angelo, che torna nuovamente all’attacco sul bilancio e sull’intera azione di governo cittadino della giunta Golia. D’Angelo prende spunto da una nota dell’assessore al Contenzioso Mario De Michele in cui veniva espressa soddisfazione per una sentenza del Tribunale di Napoli Nord che ha respinto il ricorso di un condominio contro l’ingiunzione di pagamento dei canoni idrici. Nel rallegrarsi della “evidente e tangibile azione di risanamento del bilancio comunale”, De Michele chiosava prendendosela con coloro che “ritenevano di dover stralciare, e quindi di fatto condonare, le somme vantate e non pagate”.
Sentendosi chiamati in causa, D’Angelo ha risposto a nome di tutto il gruppo dei “dissidenti” partendo da una premessa: “Noi siamo felici – esordisce la consigliera comunale – che il Comune di Aversa finalmente riscuota crediti mai riscossi prima per manifesta incapacità di direzione e di gestione della macchina amministrativa da parte di chi è preposto a tale compito. Ma – e qui risponde direttamente a De Michele – non possiamo tacere sull’affermazione secondo la quale qualcuno avrebbe chiesto di stralciare, e quindi di fatto condonare, le somme vantate e non pagate. Questa è una menzogna”. A sostegno della sua tesi ed entrando ancora di più nel merito, D’Angelo riporta, quindi, il discorso sul bilancio. “Abbiamo sostenuto che, ai fini di una effettiva trasparenza contabile, i crediti ritenuti di difficile esigibilità e comunque quelli più vecchi di 3/5 anni, fossero spostati dai conti della Gestione di Competenza ai conti delle Immobilizzazioni o dell’Attivo circolante (a seconda della data del credito) dello Stato Patrimoniale del bilancio comunale. Poi, azionate le azioni di sollecito e ingiunzione anche coattiva, alla loro riscossione – prosegue – il credito incassato sarebbe stato stralciato dallo stato patrimoniale e sarebbe stato inserito tra le entrate di cassa, rendendo le somme effettivamente incassate disponibili per la gestione della spesa corrente. In particolare riteniamo che questa prudenza contabile fosse ineludibile per l’enorme entità dei nostri crediti idrici”.
Nella nota D’Angelo prosegue elencando i punti in cui l’amministrazione comunale, secondo il suo parere, non ha dato risposta alla città per mancanza di “programmazione dell’attività amministrativa”. Il nodo centrale del dissenso rimane, comunque, il bilancio approvato lo scorso 23 dicembre. “Siamo assolutamente intenzionati a fare un’attività di controllo dei residui attivi del bilancio – risponde l’assessora al ramo Francesca Sagliocco – ma, come si è visto dalle pronunce giudiziarie, esistevano delle attività poste in essere dall’ufficio competente. Sicuramente queste attività non erano sufficienti per la riscossione dei tributi, ma questo non significa che il credito era prescritto: a sancirlo è stato un giudice, cioè un soggetto terzo. Quindi, le critiche per i crediti scritti in bilancio come residui attivi non hanno ragione d’essere. Adesso ci aspetta un nuovo conto consuntivo per il quale darò indirizzo ai dirigenti di spostare nel conto del patrimonio i crediti più vecchi. Questo, però, non significa – sostiene l’assessora – che non si agirà su questi crediti per la riscossione. Non voglio, quindi, polemizzare con la consigliera D’Angelo, ma penso che fare opposizione sia facile: uno si mette sul pulpito e critica. Governare e trovare le soluzioni, invece, è un’attività più complessa. La vittoria in tribunale, dunque, è una soddisfazione per la città, non per l’amministrazione Golia: il recupero dei crediti va a vantaggio della collettività. Ci sono altri quindici ricorsi che dovranno essere discussi in tribunale – conclude Sagliocco – speriamo, quindi, che abbiano lo stesso esito del primo”.

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