Aggredito verbalmente e preso a pugni, senza che avesse fatto assolutamente nulla per provocare il proprio aggressore, il quale gli si è scagliato contro per il solo fatto che il malcapitato avesse la pelle di un colore diverso dalla propria. È accaduto ad Hans, un ragazzo di diciannove anni nato a Napoli da una famiglia originaria dello Sri Lanka, mentre transitava per la stazione ferroviaria di Aversa, provincia di Caserta la sera del 4 febbraio attorno alle ore 20,45. Al momento dell’aggressione il giovane, residente a Giugliano in Campania, stava tornando a casa dopo aver trascorso la sua giornata, come spesso accade, presso le Officine Gomitoli, il centro interculturale gestito dalla cooperativa Dedalus, che ha denunciato il fatto, e sito a Napoli nei pressi di Porta Nolana. Proprio mentre Hans camminava, in compagnia di un’amica, negli spazi immediatamente esterni alla stazione ferroviaria aversana, ha avuto luogo l’inquietante vicenda: un ragazzo di circa vent’anni gli si è avvicinato tutto d’un tratto, colpendolo molto violentemente con un pugno in pieno volto.
All’aggressione fisica, è subito seguita la vergognosa violenza delle parole, spesso ben più letale: “Tornatene a casa tua straniero, vattene via!” si è sentito urlare Hans che la propria casa, sita a pochi chilometri di distanza, l’avrebbe effettivamente raggiunta se non fosse stato per l’iracondo delirio razzista di un singolo, il quale è svanito rapidamente nel nulla dopo che l’amica di Hans, d’istinto, si è frapposta fra il compagno di viaggio ed il suo assalitore. Avendo riportato la frattura del setto nasale, il giovane è stato trasportato presso l’ospedale di Caserta, dove ha trovato l’assistenza della madre e degli amici della cooperativa Dedalus. Hans, che ha dichiarato di non aver mai subito atti di odio razziale prima d’oggi, studia presso l’istituto tecnico ad indirizzo aeronautico “Fermi Gadda” di piazza Nazionale e convive con la madre e un fratello più giovane, mentre il padre è attualmente residente in Francia per motivi di lavoro.
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