“Tre mesi e rimetteremo in sesto il Bisceglia”. Gianluigi Antonini, presidente regionale di Opes, l’ente che ha vinto la gara per la gestione dello stadio di Aversa, non ci gira intorno e dichiara subito i tempi per far tornare il ‘Bisceglia’ agibile e fruibile alla città. Venerdì scorso ha firmato il contratto in Comune e ora ha il pieno possesso dell’impianto, che è in pessime condizioni.
“Bisogna farlo ripartire, ma – ammette – se non c’è stata manutenzione, se è stato fermo per almeno otto mesi, c’è tanto lavoro da fare. Ripristinare il sintetico dei campi di calcetto e calciotto, far ritornare a vivere il manto erboso con i trattamenti del caso, ripristinare e pulire le aree trascurate, riverniciare le ringhiere e la rete di recinzione, un bel po’ da fare. Un lavoro che si può terminare in novanta giorni, partendo già da lunedì”.
Sullo stato del terreno di gioco dello stadio si sono avute le maggiori polemiche in questi mesi, ma Antonini si è messo già al lavoro. “Le ditte che ho contattato hanno già fatto i sopralluoghi per valutare il lavoro da eseguire, ho già due preventivi e ne aspetto altri a breve. Credo che in questa settimana verrà tagliata l’erba e inizieranno i primi trattamenti del terreno”.
Si dimostra meno certo Antonini sulla possibilità che il rettangolo di gioco possa essere pronto per il 16 febbraio, data prevista e richiesta al Comune dal Real Agro Aversa per poter “tornare a casa” e festeggiare la matematica promozione nel campionato di Eccellenza. “Per il terreno di gioco non abbiamo chiamato il giardiniere sotto casa, ma ditte che, ad esempio, gestiscono la manutenzione del Mapei di Reggio Emilia o del San Paolo. I sopralluoghi sono stati fatti da cinque ditte, ho avuto due preventivi e a breve riceverò gli altri, ma la tempistica esatta me la deve dare l’azienda cui affiderò il lavoro. Questo lo dico anche a tutela della squadra di calcio cittadina, che giustamente deve giocare in una struttura adeguata. D’altronde, è anche nostro interesse ripristinare al più preso il terreno di gioco e tutto l’impianto”.
Ma la possibilità di un ritorno al ‘Bisceglia’, per il presidente della squadra granata Guglielmo Pellegrino, è saltata, così com’è saltata la fragile pace con l’amministrazione comunale, visto il velenoso post sulla pagina Facebook della società, alla notizia della firma del contratto fra Comune e Opes. “Con questa firma il sindaco Alfonso Golia ha messo praticamente la parola fine al sogno granata, chiudendo le porte alla nostra realtà”, inizia così la nota e prosegue ancora più astiosa.
“Non accetteremo mai di giocare nello stadio della nostra città perché ad oggi il sindaco (addirittura) afferma di aver trovato un accordo con Opes per farci giocare le partite casalinghe, quando invece già 15 giorni fa la stessa Opes ci aveva invitato a disputare, gratuitamente, le gare interne e anche svolgere, la scuola calcio. Ma abbiamo detto di no, per una questione di principio”. Quindi la drastica decisione. “Giocheremo ancora a Lusciano. Dove festeggeremo anche la promozione in Eccellenza. E dove disputeremo anche il prossimo campionato. Così muore il Bisceglia”.
Sulle polemiche Comune-Real Agro Aversa, Antonini si tiene a debita distanza. È sempre disponibile, ma precisa alcune cose su come Opes gestisce gli impianti. “Abbiamo confermato all’amministrazione comunale la nostra massima disponibilità verso le società locali. Siamo un ente di promozione sportiva che ha il maggior numero di associazioni affiliate in Campania, gestiamo altri impianti a Pietramelara e Pignataro Maggiore e siamo impegnati in altre tre gare in provincia di Caserta. Da quando è cambiato il codice degli appalti, i Comuni devono indire le gare per la gestione dei beni e chi se la sente partecipa. Ma in tutti casi in cui siamo presenti, anche quindi ad Aversa, non diciamo mai no a nessuno, soprattutto alle realtà locali. Avremo la gestione dello stadio ‘Bisceglia’ per 18 anni, – prosegue Antonini – 9 più eventuali altri 9, e sin da subito abbiamo dato la disponibilità alla prima squadra di Aversa e al Comune. Fa piacere anche a noi vedere lo stadio pieno con 1.500/2.000 persone. Quindi non ci interessano le polemiche, ma di migliorare sempre di più l’impianto – conclude – per ospitare il maggior numero di associazioni e di persone che vogliono divertirsi”.
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