A distanza di circa 7 mesi I Carabinieri della Tenenza di Melito di Napoli, su disposizione del Tribunale di Napoli Nord hanno sequestrato un appartamento, sito nel Comune di Aversa, utilizzato da un organizzazione criminale per sfruttare i proventi delle prestazioni sessuali che giovani donne proponevano a costi accessibili anche attraverso i social, nel Comune di Aversa.
La storia inizia Il 3 giugno dello scorso anno. È in quel momento, infatti, che alcuni residenti segnalano ai Carabinieri gli strani movimenti che ci sono nell’appartamento, un continuo via vai di uomini e la presenza di donne il cui aspetto lasciava poco spazio alla possibilità di errore sul tipo di lavoro che stessero svolgendo. iniziano gli appostamenti intercettazione audio e video, poi il blitz nell’appartamento. Tra le cinque persone destinatarie del provvedimento cautelare figurarono in particolare due sorelle, una delle quali col ruolo di promotrice ed organizzatrice. L’accusa, associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento ed agevolazione della prostituzione in concorso con altre nove persone a vario titolo coinvolte nel blitz.
Queste le accuse mosse nei confronti di cinque persone residenti nei Comuni di Caivano e Giugliano in Campania, i quali, secondo la ricostruzione fatta dai Carabinieri della Tenenza di Melito di Napoli, organizzazione criminale dedita allo sfruttamento delle prostitute collocate all’interno di abitazioni situate nelle Province di Napoli e Caserta, precisamente nei Comuni di Melito di Napoli, Giugliano in Campania, Napoli, Aversa, Orta di Atella, Gricignano di Aversa. Gli associati gestivano i proventi della prostituzione lasciando alle prostitute solo la quota individuata come alle stesse spettante, quantificata nella misura del 50% del guadagno complessivo.