Cantieri e appalti più veloci, digitalizzazione e snellimento delle pratiche nella Pubblica amministrazione e sblocco dei cantieri. Sono i punti salienti dell’atteso Decreto sulle semplificazioni e l’innovazione digitale presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi. Sul testo, dopo quattro ore di discussione in Consiglio dei ministri, era arrivato dal Governo il via libera nelle ultime ore. Ad annunciare il contenuto del nuovo provvedimento è stato il presidente Giuseppe Conte, che ha esordito ricordando come la nuova misura sia il frutto di un’interlocuzione con il Paese: “Nella settimana di confronto che c’è stata a Villa Pamphilj con le parti sociali, le associazioni di categoria, le autorità locali, i professionisti e i cittadini comuni – ha detto – è stato corale l’appello a ridurre la burocrazia e a far correre il Paese. Noi siamo sempre stati convinti di questa priorità e ora l’abbiamo concretizzata con un decreto che finalmente semplifica, velocizza, digitalizza i procedimenti amministrativi, sblocca una volta per tutte i cantieri e gli appalti. Questa riforma è il trampolino di lancio di cui l’Italia, in questo momento, ha bisogno. Siamo in un’emergenza ed è chiaro – ha puntualizzato Conte – che questo decreto è la premessa necessaria per il rilancio del Paese, per renderlo più agile, più moderno, più competitivo. Oggi il rapporto tra i cittadini, le imprese e la Pubblica amministrazione è un percorso a ostacoli, una strada tortuosa, piena di buche e di deviazioni in cui finiscono per impantanarsi anche i migliori progetti di sviluppo di un’impresa e del Paese“.
All’interno della misura sono diverse le nuove regolamentazioni in materia di burocrazia, appalti e rapporti tra cittadini e Pubblica amministrazione, tutte nel segno della digitalizzazione e dello snellimento delle procedure: “Offriamo una strada a scorrimento veloce, affinché si possa avere un rapporto leggero, a portata di click, tra le persone, lo Stato e le sue articolazioni. Alziamo, per così dire il limite di velocità dell’Italia – ha detto il presidente – che deve correre, ma al contempo rafforziamo anche i presidi di legalità, gli autovelox: noi non vogliamo offrire spazio agli appetiti criminali che alterano la concorrenza e conseguono guadagni indebiti”. Conte ha poi ricordato come questo provvedimento rappresenti anche la base per il Recovery plan, e contenga riforme e interventi sui cui poi il Governo andrà a chiedere finanziamenti all’Europa. In materia di cantieri, tra le principali novità ci sarà la liberalizzazione delle opere sotto i 150mila euro: i lavori verranno affidati senza necessità di indire una gara d’appalto.

Il decreto punta a sovvertire anche la problematica del blocco dei cantieri andando a penalizzare i funzionari che tengono ferme le opere e eliminando gran parte dei rischi per chi, invece, firma e manda avanti i lavori: “Andiamo a colpire chi non fa”, ha sintetizzato Conte, il quale ha annunciato che i cantieri andranno avanti anche in caso di ricorsi pendenti in tribunale e che, per quanto riguarda demolizioni e costruzioni, ci saranno procedure più semplici senza tuttavia permettere l’aumento del consumo di suolo.

Riforme importanti anche sul versante della Pubblica amministrazione. La novità più importante riguarda la compensazione dei costi della burocrazia per i cittadini: “Qualsiasi provvedimento normativo che attribuirà nuovi costi burocratici ai cittadini deve essere compensato dall’eliminazione di corrispondenti costi burocratici”, ha detto il presidente, che ha annunciato come, con il nuovo decreto, venga colpita anche la lentezza dei procedimenti. La Pubblica amministrazione sarà infatti tenuta a pubblicare sui rispettivi siti i tempi effettivi di durata delle pratiche.

Conte ha inoltre annunciato che, nel Consiglio dei ministri di ieri, è stato approvato anche l’elenco di 130 opere strategiche da realizzare al più presto, individuate dal ministero per le Infrastrutture, a cui si aggiungono anche le opere per Cortina e quelle concernenti la sanità, il dissesto idrogeologico, le caserme e le carceri. Tra le opere citate, si annoverano l’alta velocità di rete Salerno-Reggio Calabria, quella di Palermo-Catania-Messina, che andrà in gara già quest’estate, le linee Pescara-Roma, Pescara-Bari, Genova-Ventimiglia, Venezia-Trieste, Brescia-Verona, la Gronda e la 106 Ionica. Nell’elenco sono presenti anche gli ampliamenti della Salaria, della Pontina e della Ragusana, il commissariamento dell’anello ferroviario di Roma, l’abbattimento e la ricostruzione del ponte sullo Scrivia in Liguria.
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