Camorra, il bunker sotterraneo dove fu catturato il boss Michele Zagaria verrà distrutto
Approvato dalla Giunta il protocollo d'intesa tra Regione Campania e Ministero dell'Interno per l'abbattimento dell'immobile, sito a Casapesenna, dove fu catturato nel dicembre 2011 il capo del clan dei casalesi Michele Zagaria
Nell’ambito del progetto realizzato dai vigili del fuoco, è previsto il tombamento definitivo del bunker sotterraneo dove si nascondeva il boss dei Casalesi Michele Zagaria. Ebbene a poco più di 11 anni, è stato approvato dalla Giunta il protocollo d’intesa tra Regione Campania e Ministero dell’Interno, il relativo finanziamento a carico della Regione, finalizzato all’abbattimento dell’immobile.
Era il 07 Dicembre 2011, quando la polizia individuo e arresto a Casapesenna nel Casertano il numero uno dei Casalesi. Era in un bunker. Le prime parole che il boss ha rivolto ai magistrati della Dda che l’hanno raggiunto sono state: “Avete vinto voi, ha vinto lo Stato”.
Si nascondeva sotto un’abitazione in via Mascagni a Casapesenna, il paese dei Zagaria, dal quale non si è mai allontanato in 15 anni di latitanza: lo hanno preso dopo che sul posto sono intervenuti con gli escavatori. La polizia ha tolto l’elettricità, e lui è rimasto al buio in un tunnel. Quando ha capito che non c’era più nulla da fare ha temuto di fare la fine del topo: la voce di Michele Zagaria si è sentita dal sottosuolo mentre chiedeva alla polizia di non sfondare più il pavimento perché si sarebbe consegnato spontaneamente.
Nella storica operazione furono impegnati centinaia di uomini della polizia, dello Sco, della squadra mobile di Caserta e Napoli. Era latitante dal 1995, sembrava imprendibile, ricercato per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, rapina e altri reati. Lo cercavano anche all’estero: l’8 febbraio 2000 erano state diramate ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Quando, intorno alle 11.30, c’è stata la certezza che nella villetta a Casapesenna di via Mascagni annessa a un fondo agricolo c’era il superlatitante Michele Zagaria, l’entusiasmo ha perso i poliziotti che partecipavano all’operazione e si è manifestato in grida, pacche sulle spalle e abbracci.
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