Il progetto che mira ad alleggerire gli unici momenti di unione tra i detenuti e le proprie famiglie nasce dall’impegno della direttrice dell’istituto, Annalaura De Fusco. Sarà così possibile adibire un’area verde della Casa circondariale “De Angelis” ad area di accoglienza, grazie ai fondi messi a disposizione dalla Cassa delle ammende, ente pubblico istituito dal Ministero della Giustizia.

Non solo note positive per i detenuti di Arienzo. È stata infatti scritta dal gruppo di reclusi una lettera al magistrato di sorveglianza competente per territorio, per denunciare la lentezza burocratica del lavoro della magistratura proprio di sorveglianza. Altro punto dolente toccato nella lettera è l’area sanitaria. I detenuti lamentano di non avere la possibilità di prendere parte alle attività ginniche nonostante la palestra del carcere sia ben fornita e funzionante. Per un intoppo burocratico, infatti, i detenuti non ricevono gli attestati di idoneità all’attività fisica dai medici preposti nonostante i numerosi solleciti tramite le domandine. Purtroppo l’attività fisica non è solo un mero passatempo per molti detenuti, parecchi reclusi dell’Istituto penitenziario hanno necessità di svolgere le attività sportive come prescrizione terapeutica per patologie ortopediche e cardiovascolari.
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