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Home Economia

Cartelle esattoriali. Tregua fiscale, ecco come funziona

Il governo ha deciso di rottamare tutte le cartelle esattoriali con importi fino a mille euro, consegnate all’agente della riscossione dal 2010 al 31 dicembre 2015

redazione di redazione
26 Novembre 2022
in Economia, Italia

Il governo ha deciso di cancellare tutte le cartelle esattoriali con importi fino a mille euro, consegnate all’agente della riscossione dal 2010 al 31 dicembre 2015. Queste pendenze, dunque, a partire dal primo gennaio 2023 verranno stralciate, e con loro interessi e sanzioni, e nulla si dovrà più al Fisco. E quanto riportato nel testo, che dovrà essere approvato da Camera e Senato e poi spedito a Bruxelles entro il 30 novembre.

Una delle domande che i contribuenti si pongono e se il tetto di mille euro riguarderà una o più cartelle? Ebbene, per sapere come funzionerà esattamente il meccanismo si dovrà attendere che la norma venga scritta. Non è da escludere, però, che i mille euro stralciati possano diventare di più per i contribuenti morosi. Facciamo un esempio: se l’ammontare dei mille euro si riferisse alla singola cartella, un contribuente potrebbe ritrovarsi una pendenza da 500 euro di Iva, una da 500 euro di Irap e una da 500 di Irpef e vedersi, così, stralciate cartelle per un debito totale di 1.500 euro, e naturalmente senza pagare alcuna sanzione.

Per quanto riguarda le cartelle esattoriali il cui importo supera il tetto dei mille euro dovranno essere pagate interamente e con una sanzione del 3%. Il pagamento potrà essere dilazionato in 5 anni.

Diversamente, per le cartelle consegnate dall’agente della riscossione dopo il 1° gennaio 2016 andranno pagate interamente, ma senza sanzioni, aggi e interessi. Anche in questo caso, il debito sarà possibile saldarlo in cinque anni.

La misura voluta dal governo, “non è un condono”: lo ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo: “I contribuenti pagheranno. E non si tratta neanche di una sanatoria penale”. Il viceministro Leo ha detto che non riguarda solo le cartelle “ma copre tutto lo spazio del rapporto fiscale a partire dalle dichiarazioni“. Nello specifico sono state individuate tre fattispecie:

  • La prima: il contribuente che ha presentato dichiarazioni fedeli (l’ultima è quella del 2021), ma poi non è riuscito a pagare, avrà una sanzione ridotta al 3% e la possibilità di rateizzare i pagamenti in cinque anni.
  • La seconda: il contribuente che nelle dichiarazioni ha omesso di inserire alcuni redditi, pagherà una sanzione del 5% e per il pagamento avrà uno spettro temporale di due anni. Si tratta di un “ravvedimento operoso” ma la dilazione per il pagamento passa dall’attuale anno a due anni.
  • La terza: il contribuente raggiunto da un “avviso di accertamento” potrà o aderire con “l’acquiescenza” alla proposta del fisco e ottenere uno sconto sulle sanzioni e una rateizzazione. Oppure, se non accetta quando stimato dal fisco, può accedere a un contraddittorio al termine del quale avrà le sanzioni ridotte al 5% e la rateizzazione su cinque anni.
Tags: cartelle esattorialiprimopianoTregua Fiscale
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