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Home Cronaca

Castel Volturno, inchiesta clinica Pineta Grande: altri 48 indagati fra funzionari della Regione ed ex amministratori

Pier Paolo De Brasi di Pier Paolo De Brasi
18 Maggio 2020
in Cronaca
0
Pineta grande

A quattro mesi dall’inchiesta che ha portato all’arresto di Vincenzo Schiavone, noto imprenditore della sanità privata campana, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere chiude le indagini preliminari per altre 48 persone. La vicenda riguarda l’ampliamento della clinica Pineta Grande di Castel Volturno e tra gli indagati ci sono funzionari della Regione Campania, dell’Asl di Caserta, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, dipendenti ed ex amministratori del Comune di Castel Volturno. L’accusa, a vario titolo, è di corruzione, falso, indebita induzione, abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.

Risultano coinvolti nell’inchiesta condotta dalla Procura guidata da Maria Antonietta Troncone l’ex direttore generale dell’Asl di Caserta Mario De Biasio, l’ex dirigente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento Salvatore Buonomo, l’ex sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo, con tutta la sua giunta e i consiglieri comunali, il presidente regionale dell’associazione italiana ospedalità privata Sergio Crispino. Accusati di corruzione i funzionari della Regione Campania Antonio Postiglione, della direzione generale per la tutela della salute e il coordinamento del sistema sanitario regionale, Antonio Podda e Arturo Romano.

Per la Procura di Santa Maria Capua Vetere i permessi edilizi per l’ampliamento della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, oltre ad essere illegittimi, sarebbero il risultato della corruzione messa in atto da Vincenzo Schiavone, proprietario della struttura convenzionata con il sistema sanitario regionale. Secondo l’accusa, dipendenti e amministratori comunali avrebbero favorito Schiavone che ha contraccambiato assumendo loro parenti nella clinica Pineta Grande. Schiavone, posto agli arresti domiciliari lo scorso gennaio è, al momento, libero ma con il divieto di dimora in Campania. L’ordinanza di arresto il Gip riporta che Schiavone avrebbe creato “una serie di relazioni che gli hanno consentito di accedere ai vari livelli istituzionali per ottenere agevolazioni e per soddisfare i propri interessi imprenditoriali ed è persona capace di assoggettare gli uffici pubblici locali alle proprie esigenze personali”.

 

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Tags: Castel VolturnoDimitri RussoMaria Antonietta TronconePineta grandeVincenzo Schiavone
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