Un appuntamento importante in cui tutta l’attenzione dei presenti è rivolta al tema dell’ integrazione e dell’ inserimento dei detenuti, una discussione, un approfondimento e una riflessione sul tema della dignità, sulle buone pratiche e sulle prospettive oltre il carcere.
Non è mai superfluo ricordare, che l’unica giustificazione della privazione della libertà insita nella carcerazione sta nella funzione costituzionalmente attribuita alla pena detentiva: perseguire la rieducazione della persona condannata per aver commesso un reato e consentire, una volta espiata la pena, il suo reinserimento nella società avendo superato le condizioni personali, sociali ed economiche che l’hanno portata a delinquere.
All’incontro previsto per il giorno 30 ottobre alle ore 17.30 presso l’aula consiliare del Comune di Arienzo saranno presenti il Sindaco di Arienzo dott. Giuseppe Guida,il Magistrato dell’Ufficio di Sorveglianza dott. Marco Puglia, il garante dei diritti dei detenuti della provincia di Caserta la dott.ssa Belcuore Emanuela, laReferente del Presidio di Libera Valle di Suessola Dott.ssa Carmela De Lucia ,la referente del Comitato Anpi di Caserta la dott.ssa Mena Diodato e la Referente di Amnesty International Italia dott.ssa Alessia Arena, .
Modera l’incontro la dott.ssa Tina Cioffo del Comitato Don Peppe Diana. Saranno, inoltre ,presenti il capo dell’area educativa del carcere di Arienzo la maestra Anna Carfora ed un ospite della casa circondariale.
Le carceri italiane sono tra le strutture più sovraffollate dell’Unione Europea ;è quanto emerge dai dati contenuti nel rapporto del Consiglio d’Europa ‘Space‘ che fotografa ogni anno la situazione dei sistemi penitenziari . Alla fine del gennaio 2020 in Italia c’erano 120 detenuti per ogni 100 posti. Da questo dato si deve partire per meditare sulle criticità e trovare immediate risposte e soluzioni: occorrono personale di polizia penitenziaria ed educativo, risorse per attività lavorative e di formazione per i detenuti, progetti terapeutici per persone tossicodipendenti e con forte disagio psichico ed infine riflettere e condiderare la delicata questione della tutela dei detenuti.
I fatti avvenuti di recente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere hanno segnato una gravissima violazione dei diritti umani scrivendo una delle pagine più buie e sconcertanti raccontate tra le mura delle carceri della storia della Repubblica Italiana negli ultimi 20 anni, La gravità dei fatti all’interno del Carcere di Santa Maria Capua Vetere evidenzia una situazione critica da decenni. La ritorsione e la violenza esercitata dal personale penitenziario non può e non deve essere confusa con un singolo episodio deprecabile da parte di una minoranza ma, deve essere analizzata e letta come un fortissimo campanello di allarme sullo stato di salute in affanno del sistema carcerario Italiano .
Insomma, oggi più di ieri bisogna ragionare e meditare su positive soluzioni e rapide decisioni senza distogliere mai lo sguardo dai principi fondamentali della nostra Costituzione
