È a momenti l’ordinanza dei sindaci dei Comuni dell’Agro aversano di chiusura degli istituti scolastici cittadini fino a sabato prossimo. La riunione di ieri sera dei primi cittadini del territorio sul problema Coronavirus, dopo una serrata discussione, ha prodotto un risultato. Ha prevalso la maggioranza. I telefoni degli amministratori in queste ultime ore sono stati presi d’assalto da genitori in ansia per i loro figli e dai dirigenti scolastici sempre più disorientati.
È l’effetto dei social network, che in modo scomposto e a volte strumentale, orientano la comunicazione in maniera distorta. Dopo la confusione creata in passato per le notizie sulle allerte meteo, era inevitabile che anche nel caso del Coronavirus, che ha creato panico e isteria in tutta Italia, la situazione diventasse ancora più paradossale.
Ma andiamo per ordine: ieri sera un nutrito gruppo di sindaci dell’Agro aversano si è riunito per assumere una decisione in merito a una possibile chiusura di tutte le scuole, per avviare un’opera di sanificazione. I pareri erano discordanti, anche perché le città che ospitano gli istituti superiori e addirittura, come nel caso di Aversa, le Università ritenevano un controsenso chiudere solo gli istituti di propria competenza e tenere aperte le scuole secondarie di secondo grado e le facoltà universitarie.
Gli altri attori in campo (Provincia, Regione e Ministero) non avevano dato risposte. Il summit si è concluso con un nuovo appuntamento al giorno dopo, a questa mattina, dove sarebbe stata presa una decisione definitiva. Non è neppure finita la riunione che sui social è cominciata a circolare la notizia (falsa) della chiusura delle scuole. Addirittura questa mattina sulle chat è girata un’ordinanza con timbro del Comune di Aversa e firma del sindaco Alfonso Golia che confermava la decisione assunta a maggioranza.
Neppure il tempo di elaborare ed è arrivata la smentita ufficiale dei maggiori esponenti dell’amministrazione comunale, con tanto di minaccia di denuncia alla polizia postale per la fake news. In quel momento i dirigenti si apprestavano a scriverla l’ordinanza (quella vera). Un guazzabuglio, che ha alimentato ancora di più ansie e confusione.
Ora sembra che si possa finalmente ritornare a fare informazione, quella scevra da goliardie e strumentalizzazioni. Siamo in attesa dell’ordinanza e, appena ricevuta in forma ufficiale, ne daremo contezza ai lettori.
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