Il ministro della Salute Roberto Speranza, in serata, firmerà le nuove ordinanze che andranno in vigore da lunedì prossimo. Saranno in zona arancione solo le regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la provincia autonoma di Bolzano, mentre tutte le altre resteranno in fascia gialla. Anche questa settimana nessuna regione sarà in zona rossa. Meno restrizioni, dunque, ma sempre col divieto di spostamenti, nonostante il miglioramento delle condizioni generali conseguenti alla pandemia. L’indice Rt è infatti in diminuzione, sotto l’1 (nello specifico, 0,84), mentre scendono anche, a livello nazionale, i ricoveri in terapia intensiva, attestandosi al 28 per cento, sotto la soglia critica. “L’indice di trasmissione del contagio è sceso a 0,84 – ha dichiarato Roberto Speranza in un post su Facebook -. È un risultato incoraggiante frutto dei comportamenti corretti delle persone e delle misure di Natale che hanno funzionato. Numerose regioni torneranno in zona gialla. Questa è una buona notizia, ma è fondamentale mantenere la massima attenzione. La sfida al virus è ancora molto complessa“.
Anche i dati legati alla mortalità sembrano decrescere: il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro ha evidenziato, durante la conferenza stampa per l’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia organizzata dal ministro della Salute, che i numeri legati ai decessi per Covid-19 stanno diminuendo con molta lentezza, ma, in ogni caso, l’Italia si colloca tra i livelli più bassi rispetto agli altri Paesi europei. Dati del genere, però, per quanto possano essere incoraggianti, sottolineano il periodo delicato in cui tutto il Paese si trova, poiché il pericolo di possibili aumenti dei contagi è sempre dietro l’angolo. Della stessa idea anche l’epidemiologo Gianni Rezza, il quale ha messo in guardia sulla pericolosità delle nuove varianti diffuse in tutto il mondo.
Riguardo le regioni, in particolare, una sola presenta una classificazione di rischio alto (la settimana precedente erano in quattro), dieci con rischio moderato e altre dieci con rischio basso: il Molise è l’unico territorio che presenta un indice Rt di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo due, mentre invece è l’Umbria a registrare dati tali da essere classificata come rischio alto per più di un paio di settimane consecutive, ma con un indice Rt pari a 0,96.

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