“Sono stanco di contare i morti”. Lo sconforto del sindaco di Cesa Enzo Guida traspare nel post in cui annuncia la scomparsa per Covid-19 di un altro suo concittadino. In due giorni sono quattro le persone decedute nel Comune dell’Agro aversano, l’ultima questa mattina. Guida comunica il decesso attraverso un altro messaggio su Facebook, ma questa volta il dolore si trasforma in voglia di combattere contro il male invisibile: “Abbiamo il dovere di non perdere la forza di lottare, dobbiamo continuare a condurre questa battaglia. Ma lo dobbiamo fare assieme, tutta la comunità”. Il primo cittadino prova a reagire ma, allo stesso tempo, ripropone con decisione le richieste avanzate all’Asl insieme ai colleghi sindaci dell’Agro aversano. “Il motivo dei morti di queste ultime ore – esordisce Guida – è legato al numero rilevante di positivi registrato nei giorni scorsi e anche alle persone ospedalizzate. La maggior parte dei soggetti deceduti erano persone con un’età avanzata e con delle problematiche preesistenti. C’è un dato strano, però, sul quale penso di confrontarmi con gli altri sindaci del territorio: la maggior parte dei deceduti era ricoverata in un determinato ospedale casertano. Vorrei capire quanti decessi degli altri Comuni provengono da questo nosocomio. Ad esempio – prosegue il sindaco di Cesa – la persona che è venuta a mancare oggi aveva 60 anni, senza particolari patologie e con un quadro clinico buono: va in questo ospedale e muore. Oppure, un’altra viene ricoverata per il Covid, ha poi l’esito dei tamponi negativo, ma sintomi del virus rimangono: anche lei non c’è più. Voglio approfondire, quindi, questo aspetto”.
Per Guida, però, il problema maggiore è la mancanza di un’assistenza continua sul territorio da parte dell’autorità sanitaria. “Il numero dei positivi sta scendendo, anche perché l’Asl sta applicando la direttiva del ministero dalla Sanità la quale afferma che, dopo ventuno giorni, di cui gli ultimi sette senza sintomi, il paziente può essere dichiarato guarito. La riduzione dei positivi avviene, quindi, perché l’Asl rilascia al paziente il certificato di guarigione. Continuiamo a registrare, dunque, problemi sullo svolgimento dei tamponi, sui tamponi di riscontro, con il 118 e non ci sono notizie delle Usca e dell’assistenza domiciliare. Per risolvere quest’ultimo problema proprio oggi abbiamo approvato in giunta un’iniziativa che, attraverso un’associazione di volontariato composta da infermieri, ci consente di offrire assistenza a domicilio alle famiglie con positivi. Insomma, – è l’accusa del primo cittadino – i problemi denunciati insieme agli altri sindaci sono ancora irrisolti: non è cambiato nulla. Ieri tutti noi sindaci della provincia di Caserta abbiamo avuto una riunione telematica con il presidente dell’Anci Campania, il sindaco di Caserta Carlo Marino, e raccontato le nostre difficoltà. A giorni uscirà un documento in cui evidenzieremo queste problematiche. Nel frattempo, però, non ci sono risposte, la gente continua a contagiarsi e morire. Manca, quindi, una vera e propria assistenza territoriale: abbiamo problematiche quotidiane – conclude Guida – che sono veramente drammatiche”.