Altre tre positivi probabilmente legati al primo caso di variante sudafricana in Italia: si tratta di un docente e due compagni di classe di uno dei figli del paziente zero, il manager di Caserta dell’Eni trovato positivo ad Omicron. I risultati definitivi sullo screening disposto su docenti e compagni di classe dei due minori hanno rivelato le nuove positività; si dovrà ora procedere al sequenziamento per stabilire se si tratta effettivamente di Omicron.
Già dal week end, i componenti delle due classi frequentate dai figli del dirigente Eni, per un totale di oltre quaranta persone tra alunni e professori, erano state sottoposte a una serie di tamponi. Ma soltanto al terzo giro di test è stata verificata la positività del professore e dei due alunni. Le classi dovranno restare in isolamento fino al 3 dicembre, proseguendo le lezioni in Dad. Nel frattempo le condizioni del manager e dei suoi familiari sono buone e stabili. In particolare il «paziente zero» ha sintomi poco rilevanti grazie alle due dosi di vaccino alle quali si era sottoposto prima di partire per l’Africa. Al momento sono dunque quattro i casi di positività alla variante sudafricana trovati in Italia, tutti a Caserta e legati al manager.
È stata scoperta da pochi giorni ma ha già messo in allerta i governi di mezzo mondo, che hanno chiuso preventivamente i confini a diversi Paesi africani: parliamo di Omicron, l’ultima variante del SARS-CoV-2 (il coronavirus della covid) a essere classificata dall’OMS come VoC (variant of concern, variante preoccupante). Ecco ciò che sappiamo fino ad oggi, al netto di preoccupazioni e previsioni premature.
È ancora troppo presto per sapere se la variante Omicron sia peggiore della Delta, quella ora dominante: ci vorrà ancora qualche settimana per scoprire se le infezioni causate dalla Omicron siano più gravi (anche se sembrerebbe di no), ma quel che vediamo per ora è che si diffonde molto velocemente. Nel giro di due settimane sono infatti risaliti i nuovi contagi in Sudafrica, dove fino a metà novembre si attestavano attorno ai 300 giornalieri e ora toccano i 3.000. Quasi tutti i nuovi infetti sono giovani e non totalmente vaccinati: «Circa il 65% dei contagiati non era vaccinato, e la maggior parte dei restanti lo era solo parzialmente» ha spiegato Rudo Mathivha, a capo del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Johannesburg.
Quanto alla gravità della malattia, secondo Angelique Coetzee, il primo medico sudafricano ad allertare le autorità riguardo alla diffusione di una nuova variante di coronavirus, i pazienti contagiati dalla Omicron presenterebbero «sintomi diversi ma più lievi rispetto alle infezioni viste in precedenza».