Il governatore campano Vincenzo De Luca ha revocato, con apposito decreto regionale, i tre vigili di Salerno, nonché suoi autisti personali, dal loro incarico di dirigenti regionali. La decisione è stata presa dal presidente della Regione Campania dopo che la Corte dei Conti, a dicembre scorso, aveva citato in giudizio lo stesso De Luca per sperpero di denaro pubblico. Secondo i giudici contabili, il governatore campano avrebbe speso ben 403.643,21 euro di fondi pubblici per permettere la promozione e il relativo scatto stipendiale di alcune figure strategiche all’interno del suo staff. Prima che la Corte dei Conti chiedesse il risarcimento per danno erariale i vigili “fedelissimi” del presidente promossi alla carica di dirigenti regionali erano quattro. Successivamente il governatore decise di riorganizzare gli uffici e le mansioni affidate, individuando tre dirigenti a lui vicini fin da quando era sindaco di Salerno.
Di fronte alle richieste dei giudici, De Luca, già indagato a settembre dello scorso anno per lo stesso motivo dalla Procura di Napoli per abuso d’ufficio e truffa, ha preferito fare un passo indietro revocando i provvedimenti adottati in precedenza, così da liberare dalle mansioni ricoperte i nuovi dirigenti assunti all’interno di ruoli chiave della Pubblica amministrazione. Le indagini in merito alle assunzioni dei “fedelissimi” del presidente sono scattate nel 2017, quando l’auto con a bordo il governatore travolse lungo la strada una giovane studentessa in sella al suo motorino. L’incidente stradale spinse gli inquirenti a indagare sul ruolo e sulla figura dell’autista che in quel momento era alla guida della vettura di De Luca, da lì emersero successivamente tutte le presunte irregolarità di tipo erariale legate alla sua assunzione e a quella di altri stretti collaboratori del presidente.

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