Giovanni Paolo II si spegneva dopo una lunga sofferenza era il 2 aprile del 2005. Era un sabato quando Karol Wojtyla sussurrò a suor Tobiana: “Lasciatemi andare dal Signore” ,poi il suo cuore si fermò. Nominato Beato prima da Papa Benedetto XVI e poi Santo da Papa Francesco, è stato uno dei Pontefici più amati: il Papa dei giovani, il Papa della Misericordia, Il successore di San Pietro, che guidò la Chiesa in una fase storica delicata, dalla fine della Guerra Fredda alle stragi mafiose in Italia, al terrorismo Islamico.

Giovanni Paolo II era un grande sportivo, amante dello sci e della montagna è stato anche il Papa dei record: il primo Papa straniero dopo 455 anni, e nel suo pontificato, durato oltre 26 anni ha compiuto ben 104 viaggi apostolici.Pochi istanti prima della sua dipartita, ai ragazzi che vegliavano in piazza sotto le sue finestre, aveva dedicato un ultimo pensiero: “Vi ho cercato, adesso voi siete venuti da me e per questo vi ringrazio”.

Tante e profonde, le parole e le frasi di Papa Wojtyla che hanno fatto riflettere e sono riuscite ad influenzare le sorti del mondo e della gente comune:” Non so se posso bene spiegarmi nella vostra… nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi corrigerete“,“La pace richiede quattro condizioni essenziali: verità, giustizia, amore e libertà”, “È la famiglia la prima comunità ad essere chiamata alla pace, e la prima comunità a ricercare la pace, pace e amicizia fra gli individui e i popoli“, “L’amore è un’esigenza ontologica ed etica della persona“, “La pace deve essere sempre il fine: pace perseguita e difesa in ogni circostanza. Non ripetiamo il passato, un passato di violenza e distruzione. Immettiamoci nell’erto e difficile sentiero della pace, il solo sentiero che si adatti alla dignità umana, l’unico che conduca verso il vero compimento del destino dell’uomo, il solo che guidi verso il futuro in cui l’equità, la giustizia e la solidarietà sono realtà e non soltanto dei sogni lontani“, “La libertà non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell’avere il diritto di fare ciò che dobbiamo” Vi diranno che non siete abbastanza. Non fatevi ingannare, siete molto meglio di quello che vi vogliono far credere. Il lavoro deve essere il mezzo affinché tutta la creazione sia sottomessa alla dignità dell’essere umano e del figlio di Dio”, “Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell’era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell’uomo“, e potremmo continuare, ma noi de Il Crivello ne vogliamo ricordare una che a nostro avviso racchiude ciò che vuol essere il senso e il significato della vita di ognuno di noi “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”.
