È stata una giornata di critiche e di contestazioni quella trascorsa ieri pomeriggio a Napoli in occasione della visita del Premier italiano Mario Draghi recatosi nella città partenopea per siglare, assieme al primo cittadino Gaetano Manfredi, il tanto atteso “Patto per Napoli”, un pacchetto di aiuti finanziari per la città partenopea di circa 1,2 miliardi di euro. Il provvedimento in questione fa parte di una manovra più ampia adottata dal Governo per “salvare” i bilanci delle città metropolitane di Napoli, di Torino, di Reggio Calabria e di Palermo ai fini di evitare un imminente dissesto finanziario nonché il default delle casse comunali. Dopo aver siglato l’impegno del Governo con il Comune tra le antiche mura della Sala dei Baroni del Maschio Angioino e ricevuto la laurea honoris causa in Economia dal Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, il Presidente del Consiglio si è recato nel Rione Sanità, storico quartiere popolare di Napoli. Qui il Premier ha fatto visita alla Basilica di Santa Maria della Sanità, apprezzando e ammirando gli ambienti sotterranei delle Catacombe di San Gaudioso e ricevendo una delegazione di cittadini ucraini che lo hanno omaggiato con alcuni doni e riconoscimenti.
Al termine delle visite, il Premier Draghi, assieme al sindaco Gaetano Manfredi e al governatore della Campania Vincenzo De Luca si sono recati presso la nota pizzeria del rione Concettina ai tre santi. Tuttavia, all’esterno del locale, non sono mancate le proteste e le contestazioni da parte di un folto gruppo di cittadini partenopei critici nei confronti delle scelte dell’Esecutivo. All’uscita di Draghi dalla pizzeria, infatti, un gruppo di contestatori composto da donne, uomini, giovani, disoccupati e lavoratori hanno criticato aspramente le scelte politiche adottate fino ad ora, chiedendo più fondi per la città e per la sanità pubblica e contestando la scelta del Governo di aumentare le spese militari e di non far nulla di concreto per promuovere la pace e la fine della guerra tra Russia e Ucraina. “Vi dovete vergognare, ci state impoverendo con le vostre scelte scellerate!”, è stato il grido levato dalla piazza, con un gruppo di pacifisti presenti fuori alla pizzeria che hanno intonato in coro: “Si alla pace, no alla guerra!”. Non si è fatto attendere anche il messaggio di protesta dei disoccupati che è stato chiarissimo: “Vogliamo il pane per le nostre famiglie e i posti di lavoro, non più armi per la guerra. Il Governo ci fa solo promesse ma a Napoli e al Sud non cambia mai nulla”, hanno commentano i presenti. La visita di Draghi in città si è così conclusa con l’amarezza e delusione espressa da parte dei cittadini partenopei.
Sugli spiacevoli inconvenienti di ieri è intervenuto anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Tra i cittadini napoletani serpeggia una grande delusione e tutto ciò è comprensibile”, ha commentato il primo cittadino partenopeo all’indomani della visita del Premier Draghi in città. Il sindaco ha poi proseguito: “Dobbiamo fronteggiare non solo le grandi difficoltà economiche e organizzative per la gestione del Comune di Napoli, ma anche una profonda disillusione da parte di una fetta consistente della popolazione di fronte alla crisi economica. Fino a oggi sono state spese tante parole ma poche sono state le promesse mantenute”. Manfredi ha poi concluso: “Adesso bisogna focalizzarsi sulla gestione dei fondi del Pnrr. Si tratta di finanziamenti importantissimi che la Città Metropolitana di Napoli non può perdere per nessuna ragione. Inoltre dovremmo stare attenti alle possibili intrusioni da parte della criminalità organizzata per la gestione dei fondi, per questo motivo ci stiamo coordinando con la Prefettura di Napoli e il Ministero degli Interni affinché venga scongiurato ogni pericolo di infiltrazione camorristica”.