L’ex calciatore e allenatore si è spento a Londra dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas. Il mondo del calcio è rimasto scioccato dalla tragica notizia. Una stella del calcio, un giocatore di grande talento e un uomo di grande cuore. Per la sua battaglia contro la malattia, il 14 dicembre scorso aveva annunciato il ritiro dalla Nazionale italiana, di cui era il capo delegazione.
Gianluca Vialli è nato a Cremona, in Italia, nel 1964. Ha iniziato la sua carriera di calciatore nel 1982 con la squadra di calcio locale, la Cremonese, dove milita fino al 1984. L’esordio in Serie A, nel 1984, è però con un’altra squadra, la Sampdoria, con cui alla prima partita gioca proprio contro la Cremonese. Nella finale di ritorno della stagione segna contro il Milan e con i blucerchiati vince la sua prima Coppa Italia. In quegli anni a Genova, Vialli diventerà insieme a Roberto Mancini una metà dei “gemelli del gol”: ancora oggi i tifosi sampdoriani ricordano il periodo glorioso della squadra grazie all’intesa tecnica e personale tra i due.

Con la Sampdoria vince la Coppa Italia 1984/1985 e 1987/1988, una Coppa delle Coppe (1988/1989) e il tanto desiderato Scudetto (1990/1991), che a oggi rimane l’unico del team genovese. Il merito è anche di Vialli, che in quell’anno diventa capocannoniere del campionato. Nel 1992 gioca la sua ultima partita con la Samp, che è anche la sua prima in Coppa dei Campioni, contro il Barcellona.
Nel 1992 passa alla Juventus. A Torino, Vialli divide il campo con Roberto Baggio e Alessandro Del Piero. Per lui arrivano il secondo Scudetto e la quarta Coppa Italia, entrambi nella stagione 1994/1995. Intanto, fuori dal campo, Vialli si rimette sui libri e porta a casa il diploma da geometra che non aveva mai conseguito per seguire il calcio. Per la Juve e Vialli arrivano anche una Supercoppa italiana e la vittoria in Champions League (1995/1996).

La stagione successiva Vialli vola in Inghilterra per giocare con il Chelsea, e vince subito la FA Cup contro il Middlesbrough. In chiusura della stagione 1997/1998 arrivano prima la Football League Cup e poi la Coppa delle Coppe grazie all’1-0 degli inglesi contro lo Stoccarda. L’anno dopo il Chelsea porta a casa la Supercoppa UEFA, battendo un avversario d’eccezione come il Real Madrid. Per Vialli arriva intanto il momento di dire addio al calcio giocato. Appende le scarpe al chiodo ma resta a Londra, nelle vesti di allenatore del suo Chelsea. L’inizio è promettente: Vialli porta la squadra alla sua prima Champions League, poi chiusa al quinto posto.
Nel 2000 Vialli viene licenziato, in parte per i risultati non del tutto soddisfacenti ottenuti quell’anno e in parte per qualche litigio interno alla squadra. Nel 2001 prende in carico il Watford, la squadra di Sir Elton John, ma finisce peggio che con il Chelsea: le prestazioni sono così scarse che Vialli è licenziato un’altra volta. Negli anni a seguire la sua attività principale è quella di opinionista televisivo. Dal 2002 inizia a collaborare come consulente per Sky Sport, di cui poi sarà anche testimonial e commentatore tecnico.

Nel 2004, insieme a Massimo Mauro e Cristina Grande Stevens, fonda una ONLUS per la battaglia contro il cancro e la SLA. Scrive diversi libri, tra cui The Italian Job, dove mette a confronto calcio inglese e italiano, e – insieme a Mancini – La Bella Stagione (2021), sullo Scudetto blucerchiato
Nel 2017, Vialli viene colpito da un tumore al pancreas, che racconterà poi tra le pagine di un altro libro, Goals. Nel 2019 intanto diventa capo delegazione della Nazionale italiana insieme a Mancini come allenatore. È anche chiamato a svolgere il ruolo di ambasciatore italiano per la FIGC in vista degli Europei 2020, poi giocati nel 2021 a causa del coronavirus. L’accoppiata Vialli-Mancini si rivela vincente anche fuori dal campo: gli azzurri vincono il torneo. A dicembre 2022, cinque anni dopo la diagnosi, Vialli annuncia di voler lasciare il suo ruolo con la Nazionale per concentrare le sue energie nella cura del tumore. La situazione degenera in fretta e oggi , venerdì 6 gennaio, la notizia della sua scomparsa
