Il mondo del cinema e non solo, esprime il proprio cordoglio alla notizia della dipartita del regista Alessandro D’Alatri. Il regista romano aveva 68 anni ed era malato da tempo. La notizia ha colto come un fulmine a ciel sereno il mondo dello spettacolo. Moltissime le attestazioni di cordoglio a partire dalla Biennale di Venezia allo scrittore Maurizio De Giovanni: “Gli ho consegnato i miei personaggi, me li ha resi migliori“. “E’ partito per un altro viaggio il mio amico regista, sceneggiatore, ma soprattutto essere umano dolce, generoso, pieno di talento, uomo di cultura Alessandro D’Alatri. Grazie per l’opportunità di averti conosciuto. A chi lo amava un abbraccio“, scrive su Twitter Alessandro Gassmann.

Alessandro D’Alatri esordisce come attore giovanissimo, con una parte nel “Giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica .In seguito passa alla regia e negli Anni 80 dirige oltre cento spot e videoclip musicali. Nel 1991 debutta sul grande schermo con “Americano rosso”, che gli permette di vincere il David di Donatello come miglior regista esordiente. Due anni dopo, partecipa al Festival di Cannes nella sezione “Quinzaine des Realisateurs” con “Senza pelle”. Ed ancora dirige capolavori come “Casomai”, “La febbre”, “Commediasexi” e The Startup”.

Di grande successo le sue regie televisive, in cui spiccava il suo tono autorale ed elegante, unito alla capacità di essere sempre accattivante, come dimostrano le serie tratte dai romanzi di Maurizio Di Giovanni I bastardi di Pizzofalcone e Un professore con Alessandro Gassmann e Il commissario Ricciardi con Lino Guanciale.
