L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino anti-Covid ai bambini che rientrano nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni: per loro potrà essere utilizzato senza particolari rischi il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica Pfizer-Biontech. La decisione è stata presa dopo una riunione straordinaria del Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp), l’ente regolatorio per l’uso dei farmaci nell’Unione Europea, che ha indicato per i bambini l’utilizzo di una dose da somministrare pari a un terzo, ossia dieci microgrammi, di quella utilizzata per vaccinare la popolazione adulta, pari a trenta microgrammi. Anche in questo caso il vaccino verrà iniettato in due iniezioni intramuscolari a distanza di almeno tre settimane tra la prima e la seconda dose. Entro il mese di dicembre dovrebbero partire le somministrazioni anche in Italia, appena ci sarà la conferma da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che dovrebbe arrivare a breve.
Lo studio effettuato dall’Ema conferma quanto già emerso dalle ricerche condotte sull’efficacia del vaccino negli Stati Uniti e in Israele sulla fascia di popolazione che va dai 5 agli 11 anni d’età la quale ha dimostrato una buona risposta immunitaria in seguito alla somministrazione del vaccino “Comirnaty” prodotto da Pfizer. Su un campione composto da duemila bambini, una parte ha ricevuto il vaccino e un’altra ha ricevuto un placebo. Su 1.305 bambini che hanno ricevuto il vaccino anti-Covid, solamente tre hanno sviluppato i sintomi virali mentre su 663 bambini che hanno ricevuto il placebo, sedici si sono ammalati. Questo significa che il vaccino ha un’efficacia nel prevenire il Sars-Cov-2 sintomatico pari al 90,7%, un risultato davvero importante nel prevenire e nel combattere la pandemia.
L’Agenzia europea del farmaco sottolinea inoltre la possibilità di sviluppare da parte soggetti vaccinati, successivamente all’iniezione del farmaco, alcuni effetti indesiderati già manifestati nella popolazione adulta vaccinata. Tali sintomi possono includere dolore localizzato al braccio, stanchezza fisica, mal di testa, arrossamento o gonfiore in corrispondenza del sito di iniezione, dolori muscolari o brividi analoghi a quelli di una normale sindrome influenzale. Tali effetti indesiderati, tuttavia, scompaiono entro qualche giorno dalla vaccinazione, motivo per cui non c’è da preoccuparsi. Il report pubblicato dall’Ema evidenzia inoltre come i benefici della vaccinazione superino di gran lunga i rischi. Il vaccino sarebbe quindi sicuro e nelle prossime settimane verrà garantito il funzionamento di un sistema di monitoraggio costante per assicurare un’appropriata farmacovigilanza nei Paesi membri.
A sottolineare l’importanza di vaccinare anche i bambini è stato il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri il quale ha confermato che entro i primi di dicembre il governo amplierà il piano vaccinale prevedendo appunto la somministrazione per i pazienti che rientrano nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni. La vaccinazione sarà anche fondamentale per combattere il “long covid”, ossia i sintomi nel lungo periodo, le conseguenze e i rischi per la salute delle persone che l’infezione virale può provocare nel tempo. Favorevole al provvedimento si è espressa anche la Società italiana pediatria (Sip) per conto del proprio portavoce Rino Agostiniani il quale ha sottolineato come la quarta ondata della pandemia si stia diffondendo proprio attraverso i bambini, trasformati dal virus in uno straordinario vettore di contagio, motivo per cui sarà fondamentale avviare un’importante campagna vaccinale che coinvolga la popolazione in età pediatrica, sensibilizzando e informando soprattutto i genitori.
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