L’inizio della fase 3, oltre che dalla ripresa dell’economia, la quale sta avvenendo con non poche difficoltà in determinati settori, è stata caratterizzata anche da un considerevole aumento dei prezzi. Negli ultimi giorni, a subire maggiormente i rincari, sono state le tariffe dei carburanti: di diesel, benzina e gpl. Se il crollo dei consumi durante il lockdown aveva fatto scendere drasticamente i prezzi degli idrocarburi, adesso, con la graduale ripresa dell’economia, il costo del carburante torna ad aumentare nonostante il prezzo del petrolio si aggiri stabilmente attorno ai quaranta dollari al barile.
Stando alle rilevazioni effettuate da Quotidiano Energia, rivista specializzata che si occupa di tematiche legate a questioni energetiche, il prezzo della benzina in modalità self service si aggirerebbe attorno a una media di 1,40 euro al litro, con tariffe che variano a seconda dei gestori. Al servito, invece, il prezzo della verde sarebbe salito fino a 1,60 euro per litro, raggiungendo in molti casi i costi precedenti alla pandemia. Inferiore invece il prezzo del diesel che si attesta su una cifra media praticata di 1,28 euro al litro per quanto riguarda il self. In modalità servito il prezzo del gasolio oscillerebbe tra 1,39 e 1,49 euro. Infine, ad aumentare in questi giorni, è stato anche il costo del gpl che è passato dai 0,57 ai 0,60 euro al litro. A far lievitare i prezzi al consumo sono state soprattutto le compagnie petrolifere Eni, Tamoil e Ip in seguito a una serie di congiunture economiche sfavorevoli che hanno interessato il mercato petrolifero del bacino del Mediterraneo.
A dare una spiegazione sui motivi di questo incremento sono intervenute le associazioni dei consumatori, che si sono dette preoccupate per le conseguenze che avrà l’aumento del costo dei carburanti sui prezzi dei beni di largo utilizzo. Le maggiori ripercussioni negative si avranno verosimilmente sul paniere di consumo delle famiglie. Secondo il Codacons, questo aumento sarebbe dovuto al fatto che con l’inizio della fase 3 gli italiani avrebbero ripreso a spostarsi in maniera regolare: l’incremento della domanda di carburante avrebbe quindi generato anche una variazione dei prezzi, ciò indipendentemente dal costo del petrolio. Per l’Unione dei consumatori, inoltre, queste variazioni graveranno ulteriormente sulle tasche degli italiani, già duramente colpiti dalla crisi economica, che dovranno fare i conti con un ridotto potere d’acquisto.
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