Correva l’anno 1975 e il mondo si preparava a diversi cambiamenti, alcuni dei quali epocali. Nel mese di aprile finiva finalmente la guerra in Vietnam con il ritiro delle truppe americane da Saigon, mentre in Italia veniva inaugurato “il nuovo corso” del Pci, che si era distaccato dalle posizioni filosovietiche per fondare, assieme ai comunisti francesi e spagnoli, la corrente dell’eurocomunismo. Erano anche gli anni della lotta armata, caratterizzata dalla risposta violenta delle organizzazioni di estrema sinistra agli anni precedenti segnati dalle stragi neofasciste. Al cinema si respirava comunque una nuova aria di leggerezza dopo le proiezioni “politiche” degli anni precedenti: spopolava infatti il primo film che aveva come protagonista lo sgangherato personaggio Fantozzi, interpretato da Paolo Villaggio, mentre Amici miei di Mario Monicelli sarebbe diventato, di lì a poco, un vero cult della commedia italiana. Gli amanti delle atmosfere più cupe potevano, invece, apprezzare Profondo rosso di Dario Argento. In ambito musicale erano gli anni d’oro del progressive italiano firmato dalla Premiata Forneria Marconi, dagli Area e da Le Orme mentre le hit radiofoniche erano segnate dalle voci di Mina e di Rino Gaetano. Ma il 1975 è stato anche l’anno dell’amore tutto italiano di Fidel Castro.
È all’interno di questo contesto, contrassegnato da forti tensioni politiche, ma anche da tanta voglia di spensieratezza che Anna Maria Traglia, figlia della borghesia conservatrice italiana, ha conosciuto, tramite le frequentazioni con l’amica Margarita, prima segretaria dell’ambasciata di Cuba in Italia, Fidel Castro Ruz in persona, l’erede indiscusso, nonché uno dei più grandi protagonisti, assieme a Ernesto Che Guevara, della rivoluzione cubana. Tra i due, nonostante la provenienza da mondi apparentemente inconciliabili tra loro, lui comunista e ateo convinto, lei cattolica e di buona famiglia, un feeling spontaneo ha convinto la donna, allora ventisettenne, sposata e con due figli, a lasciare l’Italia e la famiglia per recarsi più volte nell’isola caraibica, eletta a suo personale paradiso di pace e di serenità, nonostante le tumultuose vicende storiche che si susseguivano alla finestra.
Ed è proprio intorno alla loro straordinaria storia e all’intenso rapporto che si è instaurato tra i due, durato per oltre quarant’anni, che è incentrato l’ultimo lavoro editoriale della giornalista e scrittrice Paola Sorge, intitolato Fidel in love. Il grande amore segreto del leader máximo. Ma tra Fidel e Anna Maria c’è stato molto di più: lui ha apprezzato di lei la grande sincerità e onestà con la quale si apprestava a vivere nel mondo che la circondava senza pregiudizi ideologici, nonostante l’ingannevole estrazione sociale; lei invece ha amato del rivoluzionario cubano il grande spirito umano forgiato da anni di battaglie combattute e vinte in nome della rivoluzione e per proteggere il proprio popolo dai continui attacchi degli Stati Uniti. Più volte infatti, a partire dal famoso tentativo di golpe con lo sbarco nella Baia dei Porci, i vari governi americani hanno provato a sbarazzarsi, senza mai riuscirci, di un personaggio “scomodo”, capace di incarnare l’ideale di un sistema sociale ed economico che fosse alternativo al capitalismo americano dominante, governato dal dollaro e dalle armi puntate contro la miseria. Nonostante tutto Cuba ha saputo resistere, grazie anche all’orgoglio e alla determinazione del proprio leader, ma dovendo far fronte a non poche difficoltà e a tante problematiche, come l’embargo imposto dagli Usa che ha tagliato letteralmente fuori l’isola caraibica dai canali del commercio globale, condannandola a sopravvivere attraverso un’economia di sussistenza.
Sullo sfondo di queste vicende storiche e umane scorrono veloci le pagine del libro della Sorge, che descrivono la relazione forte e intesa tra i due: da una parte ci sono gli ideali incoruttibili di Fidel e i suoi discorsi chilomentrici pieni di speranza, dall’altra c’è il realismo e la schiettezza di Anna Maria, consapevole che la vita non sarà mai semplice per i veri rivoluzionari. Le due visioni non entreranno mai veramente in conflitto tra loro, ma anzi si incontreranno e si intrecceranno a vicenda, esattamente come le loro vite, rappresentando così quel dualismo tra tensione ideale e mondo reale su cui si regge la consapevolezza dell’esistenza umana. Quella raccontata da Paola Sorge è dunque una storia inedita, scritta in maniera mai pesante, ricca di riferimenti sugli accadimenti storici e personali che contraddistinsero e segnarono le vite dei due protagonisti, rendedole indimenticabili.
Il libro, edito da Castelvecchi, è composto da 224 pagine da leggere tutte d’un fiato ed è acquistabile in libreria oppure online. Il testo rappresenta dunque un appuntamento per la lettura imperdibile che arricchisce, partendo da un punto di vista prettamente femminile, la biografia di colui verso il quale, il popolo cubano, ha utilizzato l’appellattivo di leader màximo, per elogiarne le doti da vero capo popolare e difensore della patria, senza mai perdere di vista i valori e gli ideali della rivoluzione.

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