Al fenomeno della Terra dei fuochi, che affligge da anni la provincia di Napoli, non si riescono a trovare soluzioni. A fare da sfondo, il solito scenario: una strada di periferia senza abitazioni vicine, magari anche senza uscita, così da rendere difficile una perlustrazione preventiva da parte delle forze dell’ordine. In questi luoghi, molto spesso, nascono come funghi fabbriche clandestine che sono completamente sconosciute al fisco, alle autorità amministrative e alle forze dell’ordine. I rifiuti prodotti da queste aziende fantasma vengono trasportati in aperta campagna per poi essere dati alle fiamme.
In un contesto del genere i militari della stazione carabinieri forestale di Napoli hanno individuato – a Frattamaggiore – un’impresa tessile con all’interno 5 persone. Stavano confezionando abiti con alcune macchine da cucire. I proprietari erano sprovvisti di titoli autorizzativi in materia ambientale, urbanistica e di sicurezza sul lavoro. L’opificio non risultava essere iscritto nel registro delle aziende. Durante le operazioni, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 30 sacchi pieni di rifiuti. Dopo aver apposto i sigilli all’intero locale, sono stati denunciati e sanzionati i proprietari. In corso gli accertamenti per verificare se le persone presenti fossero anche beneficiarie del reddito di cittadinanza o di altre forme di sussidio.