È finito l’incubo di una donna, l’ennesima vittima di continue vessazioni da parte del compagno. È successo ieri a Giugliano in Campania, quando i carabinieri della locale Stazione, su disposizione della centrale operativa, sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un’aggressione.
La tragica vicenda di violenza di genere è avvenuta a Giugliano-Varcaturo, dove una donna di 35 anni è stata brutalmente picchiata dal proprio fidanzato in una stanza d’albergo. La vicenda è stata portata alla luce quando la vittima, nel tentativo di chiedere soccorso, ha messaggiato col telefonino al proprio padre. La ragazza ha atteso che il suo aggressore si fermasse e, approfittando di un momento di quiete ha scritto al proprio papà.
Alle 13:00, la centrale operativa della compagnia carabinieri di Giugliano riceve la richiesta di aiuto da parte del padre della giovane. I militari della sezione radiomobile si sono immediatamente recati presso la struttura ricettiva di Varcaturo, individuando la stanza 160 come luogo dell’aggressione. Sul posto, hanno bloccato il 39enne aggressore mentre la vittima, seduta a terra, presentava evidenti segni di violenza, tra lividi e graffi, con macchie di sangue visibili in tutta la stanza.
Il pronto intervento dei carabinieri ha permesso di chiamare tempestivamente il 118, che ha trasferito la donna all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli per le cure necessarie. Dopo il trattamento medico, la trentacinquenne è stata portata in caserma per deporre la denuncia. Il racconto della vittima ha rivelato una storia di abusi prolungati durante la relazione di un anno e mezzo con l’aggressore. Lei lo aveva denunciato già in tre occasioni. L’uomo, affettuoso quando sobrio, diventava violento e geloso quando assumeva alcol. Le violenze avevano causato fratture e interventi chirurgici, ma la donna aveva ritirato le denunce in passato nella speranza che l’uomo potesse cambiare.
L’ultimo episodio, accaduto nella stanza d’albergo, ha visto l’escalation della violenza con il fidanzato che, ubriaco, ha tentato di soffocare la vittima con un cuscino e ha sferrato calci e schiaffi. La donna, coraggiosamente, ha chiesto aiuto al padre, che ha subito contattato i carabinieri, conducendo all’arresto del 39enne. L’uomo è ora in carcere, accusato di maltrattamenti.
Storie di questo tipo, purtroppo, continuano a essere all’ordine del giorno. La propria casa, il luogo che dovrebbe essere il più sicuro del mondo, diventa per molte donne una vera e propria prigione. L’invito, pertanto, è quello di denunciare sempre i propri aggressori al fine di interrompere il ciclo del silenzio, della violenza e della solitudine che si crea attorno alle vittime degli abusi. È fondamentale che chi subisce violenze e maltrattamenti familiari debba sapere di non fidarsi mai di chi assume questo tipo di comportamenti che ledono in maniera pericolosa la sua incolumità fisica e mentale e che non deve lasciarsi influenzare da offese e minacce, trovando il coraggio di parlare e di denunciare il tutto. In caso di situazioni di emergenza è inoltre necessario allertare il 112 e nel caso di ferite, anche lievi, bisogna dichiarare ai medici la verità su quanto accaduto.
Le donne vittime di violenza devono sapere che esistono appositi servizi di sostegno e consulenza gestiti da operatori specializzati pronti a supportarle in caso di difficoltà di qualsiasi tipo, sia in ambito psicologico che finanziario. È infine attivo il numero rosa 1522 operativo 24 ore su 24 e pronto a offrire alle vittime informazioni utili su come comportarsi in caso di violenza e a quali strutture o centri antiviolenza attivi sul territorio potersi rivolgere nei momenti di bisogno.