Il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi, al termine dell’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durato quaranta minuti, ha presentato la lista dei ministri che formeranno il nuovo Governo, dopo aver sciolto la riserva. Il giuramento di Draghi e dei componenti dell’esecutivo avrà luogo domani, alle ore 12. Questa la lista dei ministri: Federico D’Incà (M5S) ai Rapporti con il Parlamento, Vittorio Colao (tecnico) all’Innovazione tecnologica, Renato Brunetta (Forza Italia) alla Pubblica amministrazione, Maria Stella Gelmini (Forza Italia) agli Affari regionali, Mara Carfagna (Forza Italia) al Sud, Elena Bonetti (Italia Viva) alle Pari opportunità, Erika Stefani (Lega) alle Disabilità, Fabiana Dadone (M5S) alle Politiche giovanili, Massimo Graravaglia (Lega) al Turismo, Luigi Di Maio (M5S) agli Esteri, Luciana Lamorgese (tecnico) all’Interno, Marta Cartabia (tecnico) alla Giustizia, Daniele Franco (tecnico) all’Economia, Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa, Giancarlo Giorgetti (Lega) allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli (M5S) all’Agricoltura, Roberto Cingolani (tecnico) alla Transizione ecologica, Enrico Giovannini (tecnico) alle Infrastrutture, Andrea Orlando (Pd) al Lavoro, Patrizio Bianchi (tecnico) all’Istruzione, Cristina Messa (tecnico) all’Università, Dario Franceschini (Pd) alla Cultura e Roberto Speranza (Leu) alla Salute. Sottosegretario alla presidenza del consiglio Roberto Garofoli (tecnico).
I ministri sono in tutto 23, di cui 15 politici e 8 tecnici. Le riconferme negli stessi ministeri sono 7. In più Patuanelli resta ministro, ma passa dallo Sviluppo economico all’Agricoltura e Fabiana Dadona passa dalla Pubblica amministrazione alle Politiche giovanili. Otto, in tutto, le donne. Tra i volti nuovi, il direttore di Bankitalia Franco, fedelissimo di Draghi; Bianchi, economista, già a capo della task force per la riapertura delle scuole a settembre e Cartabia, giurista, prima donna a essere diventata presidente della Corte costituzionale nel 2019. Tornano in auge Brunetta, Gelmini e Carfagna, in quota centrodestra.

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