Da oltre trent’anni la Goletta Verde di Legambiente monitora e informa sullo stato di salute dei mari e delle spiagge di tutta Italia, sensibilizzando l’opinione pubblica contro abusivismo, cementificazione, mala depurazione e rifiuti. Anche quest’anno ha effettuato il suo tradizionale viaggio lungo le coste italiane. Ebbene, dalle analisi dei prelievi realizzati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde in Campania tra il 19 e il 30 giugno, emerge che sono 14 su 31 i punti di prelievo che oltrepassano il limite di legge, 17 sono entro il limite.
I dati sono stati presentati in conferenza stampa a Napoli da Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, Francesco Esposito, dell’Ufficio scientifico di Legambiente Campania, Paolo Mancuso, assessore all’ambiente del Comune di Napoli, Stefano Sorvino, direttore di Arpa Campania, e Alfredo Vaglieco, presidente della Lega Navale di Napoli che ha ospitato la conferenza stampa.

Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio, mostrano delle criticità presso alcune delle foci campionate, criticità dovute alla presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli), considerati un marker specifico di inquinamento dovuto a scarsa o assente depurazione.
Nel dettaglio sono stati campionati:
- 5 punti nella provincia di Caserta;
- 8 punti nella provincia di Napoli;
- 14 punti nella provincia di Salerno e
- 4 punti nell’isola di Ischia.
Il 51% dei punti è stato prelevato presso punti critici (foci e canali) e l’altro 49% in mare, determinando questi risultati delle analisi microbiologiche: dei 16 punti prelevati in prossimità di foci e canali che potenzialmente apportano inquinamento per una scarsa o inefficiente depurazione, risultano oltre i limiti di legge ben 10 punti fortemente inquinati, 2 punti inquinati e 4 punti entro i limiti di legge; dei 15 punti, invece, che sono stati prelevati in mare in prossimità di criticità conosciute e costantemente monitorate dall’azione di goletta verde, 2 punti sono risultati inquinati e i restanti 13 entro i limiti di legge.
I punti risultati fortemente inquinati sono:
- in provincia di Caserta, alla foce del fiume Savone a Mondragone e dei Regi Lagni a Castel Volturno;
- in provincia di Napoli alla foce del canale di Licola e del fiume Sarno, mentre risultano 2 punti inquinati;
- il mare presso la foce del rivolo Neffola a Minori e la spiaggia fronte il rivo S. Marco a Castellammare di Stabia;
- nella provincia di Salerno ci sono invece 6 punti fortemente inquinati, la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno sul lungomare di Salerno, la foce del fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano Faiano, la foce del torrente Asa a Pontecagnano Faiano, la foce di un canale di scarico a Eboli e la foce presso il rio presso via Poseidonia 441, mentre 2 punti inquinati sono la foce del Tusciano a Pontecagnano-Battipaglia e la foce del fiume Solofrone a Capaccio-Agropoli.
- Il 64% dei punti oltre il limite di legge (9 su 14) ricade in prossimità di foci che non vengono campionate dalle autorità competenti perché non ritenute balneabili, ma presso le quali si trovano spesso spiagge libere.
La direttrice di Legambiente Campania, Francesca Ferro, ha commentato: “Anche quest’ anno registriamo una fotografia delle coste campane tra luci ed ombre, con delle situazioni in alcuni punti della nostra costa che rendono bene la gravità della situazione della depurazione in Campania. Per i casi più gravi, quei – malati cronici – che denunciamo da anni, proseguiremo con le nostre azioni di denuncia, chiedendo l’applicazione della legge sugli Ecoreati, per risolvere le criticità che ancora minacciano la qualità e la salute dei nostri mari. L’auspicio è di superare la situazione di criticità cronica del ciclo delle acque attraverso l’utilizzo sapiente e oculato dei fondi del Pnrr stanziati per la depurazione e per il sistema fognario che consentirebbe di avere finalmente un ciclo integrato delle acque moderno, efficiente e sostenibile”.
