È stato pubblicato nel pomeriggio, come ormai da mesi, il bollettino dell’Unità di crisi della protezione civile regionale che monitora i nuovi positivi al Coronavirus in Campania. Rispetto alla giornata di ieri, quando su 4.359 test erano stati riscontrati 188 nuovi casi di contagio, nelle ultime ventiquattr’ore altre 270 persone sono risultate positive al virus del Covid-19 su un totale di 6.729 tamponi laringo-faringei effettuati dalle Asl campane (quindi un’impennata notevole). Di questi nuovi positivi, 125 sono casi di rientro: 58 dalla Sardegna e 67 dall’estero. Non si registrano nuovi decessi legati all’infezione respiratoria e alle sue complicazioni: il numero totale dei morti in Campania rimane, quindi, a quota 445. Sono invece 16 le nuove guarigioni del giorno. Dall’inizio della pandemia, in Campania sono stati registrati 6.882 casi di positività al Coronavirus su un totale di 413.478 tamponi eseguiti. In totale, il numero dei pazienti guariti è di 4.412 (di cui 4.407 completamente guariti e 5 clinicamente guariti: vengono considerati clinicamente guariti i pazienti divenuti asintomatici ma ancora in attesa dei due tamponi consecutivi che ne comprovano la completa guarigione). Il dato preoccupante è che la Campania, nella giornata di oggi, è balzata al primo posto per numero di contagiati in 24 ore, con meno tamponi effettuati rispetto anche alla Lombardia.

L’Unità di crisi, oggi, però, ha emanato un comunicato: “Come noto – ha scritto – la Regione Campania, nella prima fase Covid-19, ha adottato strategie caratterizzate da una attenta analisi previsionale, finalizzate ad arginare l’infezione che, unitamente al lockdown, hanno caratterizzato questa Regione come una di quelle con la più bassa diffusione e incidenza di infezione da Sars-Cov-2 tra la popolazione. In questa seconda fase, che origina dalla riapertura delle attività e delle frontiere e dal rientro dalle vacanze, la strategia si è caratterizzata con un approccio non solo finalizzato a prevedere e contenere, ma soprattutto a identificare precocemente asintomatici infetti, per fermare la trasmissione dell’infezione. Tale strategia precauzionale, identificando precocemente con una delle più intense attività di screening sul territorio mai realizzate, consente di confinare rapidamente positivi al Covid-19, evitando così un’ulteriore diffusione dell’infezione, con possibili ripercussioni su una eventuale fase di recrudescenza autunnale dell’infezione stessa. L’attuale attività di screening sui rientri risulta indispensabile nell’ottica di una strategia di contenimento dell’infezione“.
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