Per la prima volta in Europa è stato impiantato un cuore bioartificiale totale in un paziente. Ed è accaduto a Napoli, all’ospedale Monaldi, dove un 56enne ha ricevuto un cuore bioartiticiale poiché non era candidabile ad un trapianto di cuore da un altro essere umano. Si tratta, come spiegano dal Monaldi, di un “dispositivo di supporto circolatorio meccanico” in grado di sostituire completamente il cuore del paziente che viene espiantato chirurgicamente. L’apparato, di produzione francese, è dotato di valvole biologiche e svolge le sue funzioni grazie a dei piccoli motori elettrici che pompano il sangue nell’aorta o nell’arteria polmonare. La sua sofisticata progettazione gli consente di autoregolare la gittata del flusso sanguigno grazie alla presenza di sensori e vari software.
La francese Carmat Aeson, che da poco ha terminato la sperimentazione clinica dell’apparato, ha scelto il Monaldi per eseguire il primo impianto nel vecchio continente. L’uomo si trova ora ricoverato presso la terapia intensiva cardiochirurgica del Monaldi ed è sotto stretto monitoraggio medico. La prognosi è chiaramente riservata in virtù della delicatezza dell’intervento, tuttavia le sue condizioni sono considerate stabili.
La professoressa Marisa De Feo, direttore dell’UOC di Cardiochirurgia generale e direttore del dipartimento di Cardiochirurgia e dei Trapianti, ha spiegato come grazie a quest’intervento “sarà possibile ripristinare la funzionalità polmonare necessaria per avviare l’iter per l’inserimento in lista trapianti”.
Un altro primato della sanità partenopea, spesso bistrattata e mal considerata, ma nelle cui fila operano professionisti di indubbia qualità oltre che di grande umanità.
L’intervento è stato svolto dall’equipe guidata dal dottor Ciro Maiello, responsabile della UOSD Cardiochirurgia dei Trapianti, e composta dai cardiochirurghi Cristiano Amarelli e Viviana Galgano, dagli anestesisti Antonio Pisano e Daniela Giordano, dal personale infermieristico Carlo Bianco, Viviana Di Lorenzo e Rossella Cardenio, dai tecnici perfusionisti Ivana Almerazzo ed Emanuele Petrazzuolo e dal cardiologo Vittorio Palmieri. Inevitabile la soddisfazione espressa da Maurizio De Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli: “Siamo orgogliosi di essere stati il primo centro in Europa selezionato, dopo la fase di sperimentazione, dalla Carmat per l’impianto di questo innovativo dispositivo”.