Per far fronte alla crisi della sua azienda un imprenditore edile di Cesa, in provincia di Caserta, è finito nelle grinfie di tre usurai, uno di Casandrino e due di Sant’Antimo, arrestati dopo aver chiesto un interesse del 95% su un prestito di 65mila euro. A scoprire tutto è stata la guardia di finanza di Cassino che, con il coordinamento della Procura di Napoli Nord, ha fermato i responsabili dell’usura, uno dei quali condotto in carcere, mentre per gli altri due il Gip ha disposto gli arresti domiciliari.
Secondo la dinamica ricostruita dagli inquirenti, l’imprenditore si è rivolto inizialmente a un primo “strozzino” e poi, per ripianare il debito contratto, è caduto nella trappola degli altri due usurai. Le fiamme gialle hanno potuto constatare che, a fronte del prestito richiesto, il malcapitato è stato costretto a pagare interessi fino al 95%, per un importo complessivo di 172mila euro. La vittima, tra l’altro, ha ricevuto delle minacce con armi da fuoco, oltre a essere avvisato che, nel caso in cui non avesse rispettato gli impegni, anche i familiari avrebbero potuto “farsi male”.

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