“Nel mondo io sono come una goccia d’acqua che cerca un’altra goccia nell’oceano, e che vi si lascia cadere per trovar la sua compagna e inavvertita e curiosa vi si perde”. Sono le parole di Antifolo di Siracusa, uno dei personaggi de La commedia degli errori di William Shakespeare, opera scritta tra il 1589 e il 1594 che narra la storia di due coppie di gemelli separati alla nascita. Il lavoro del più grande drammaturgo e poeta inglese farà da ispirazione, questo fine settimana, per un’originale interpretazione in scena al Teatro Stabile Galleria Toledo, situato in cima alla ripida salita di via Concezione a Montecalvario.
La commedia è stata liberamente riadattata e rivisitata in chiave contemporanea per essere interpretata da due soli attori, che daranno voce a tutti i personaggi. Daniele Marmi e Alessandro Marini, scrittori e attori, ci presenteranno la loro versione dell’opera farsesca di Shakespeare, avvalendosi della regia di Eugenio Allegri, delle musiche di Francesco Li Causi, dei costumi di Gaia Moltedo e Michela Pagano e delle luci di Roberta Faiolo. Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi e da La Filostoccola, sarà di scena sabato 15 febbraio alle ore 20,30 al Teatro Stabile d’innovazione Galleria Toledo, e in replica il giorno successivo, domenica alle ore 18.
L’ispirazione per la messa in scena di questo spettacolo è da ritrovare nell’antico ma sempre attuale tema dell’ambiguità del doppio, topos letterario protagonista di tutte le attività artistiche con velleità di rappresentare ogni tipo di vicende umane. Dividendosi in una miriade di tipologie e declinazioni, il tema del doppio è presente in una grande quantità di opere, sia teatrali, come i Menecmi di Plauto, a cui la commedia degli errori dello scrittore di Stratford-Upon-Avon è chiaramente riconducibile, che letterarie, tra cui capolavori come Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Il ritratto di Dorian Gray o, ancora, per rimanere in ambito italiano, Il fu Mattia Pascal di Pirandello. L’essere umano si perde in un’angosciosa ricerca di se stessi, della propria identità, e viene a trovarsi in bilico tra peripezie e equivoci, comicità e allegoria, amicizia ed errori.
“I due protagonisti – recitano le note di regia – non denunciano il loro stato di attori, altri da sé, bensì di esseri umani in quanto tali, con le proprie necessità, ansie, debolezze, follie, ilarità, scontri, malesseri, inquietudini, collere”. Daniele Marmi e Alessandro Marini ci propongono il racconto di due persone che affrontano la vita, e tutto ciò che ne consegue, da soli, senza una guida. Si misurano con la propria adolescenza per cercare un appiglio in un enigmatico futuro, usando il mezzo del teatro come laboratorio per esperimenti di vita. “La commedia degli errori può essere interpretata da due soli attori e questo non avviene attraverso il trito meccanismo del teatro nel teatro, stratagemma ormai tristemente consumato per denunciare presunte o reali impossibilità produttive o artistiche. La condizione dei due protagonisti è vera, reale ed esprime un bisogno, la necessità di rapportarsi all’altro e di scoprire l’altro”.
La commedia degli errori narra la storia di due coppie di gemelli identici e omonimi, separati alla nascita e residenti in due città lontane ma rivali, Efeso e Siracusa. Antifolo di Siracusa e il suo servo Dromio, diventati adulti, decidono di andare a Efeso alla ricerca dei loro gemelli, Antifolo di Efeso e il suo servo, Dromio. L’arrivo in città coincide con una giostra comica di baruffe, equivoci, seduzioni quasi incestuose, furti, pazzia e possessione diabolica, tutto scaturito dallo scambio di identità. L’opera, la più breve tra i lavori di Shakespeare, si dispiega quindi tra la sempreverde comicità slapstick, giochi di parole e paronomasia.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?
Commenti riguardo questo post