Nel corso di attività di controllo volte ad assicurare il rispetto della legalità e delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro oltre che delle regole per evitare il contagio del virus del Covid-19, i carabinieri hanno ispezionato uno stabilimento tessile situato a Poggiomarino, alle pendici del Vesuvio. Durante le verifiche, i militari hanno accertato l’impiego, da parte dei lavoratori dell’opificio, di macchinari pericolosi e non a norma. Inoltre, è stato riscontrato che nello stabilimento non erano garantiti i livelli minimi di sicurezza e di sorveglianza sanitaria, con gli operai che erano costretti a lavorare senza mascherina, in aperta violazione delle norme anti-contagio, e con una formazione contro l’infortunistica scadente. Tra i dipendenti dello stabilimento, tutti stranieri, sono state identificate tre persone sprovviste di regolare contratto di lavoro.
A fronte di un tale quadro di violazioni e di irregolarità, per il titolare dell’azienda, un trentaseienne di origini bengalesi è scattata le denuncia: in totale sono state diciassette le prescrizioni penali e amministrative notificate per un ammontare di sanzioni pecuniarie pari a 90.000 euro. I controlli sui registri commerciali da parte degli ispettori hanno inoltre permesso di rilevare una somma di 130.000 euro di evasione contributiva. Tali gravi violazioni hanno pertanto spinto i militari dell’arma a provvedere alla totale sospensione dell’attività produttiva.