È corposo l’elenco di illeciti contestati a un’azienda bufalina di Castel Volturno posta sotto sequestro dai carabinieri del locale nucleo forestale. In seguito ai controlli effettuati presso la ditta, situata in via Potenza, i forestali hanno accertato la presenza di uno scarico abusivo con tubazione in pvc interrato al di sotto della pavimentazione, attraverso il quale i liquami provenienti dai paddock dall’azienda venivano scaricati direttamente all’interno di un canale perimetrale, di diversi effluenti zootecnici misti a paglia stoccati impropriamente lungo la sponda destra del canale principale pensile affluente dei Regi Lagni e l’esistenza di un grosso bacino interrato in cemento armato, colmo di scarti di lavorazione composti sia da effluenti non palabili sia da cumuli di effluenti palabili misti a paglia, per cui i proprietari non sono riusci a produrre attestazioni di svuotamento e smaltimento periodico.
I militari hanno accertato che l’azienda non era in possesso neanche di molte altre documentazioni obbligatorie, in particolare quelle di regime di comunicazione al comune, zona interessata dallo spandimento degli effluenti zootecnici, comunicazione al comune di spandimento liquami zootecnici, il piano di utilizzazione agronomica, i registri delle utilizzazioni agronomiche e i titoli di godimento dei terreni interessati dalle utilizzazioni agronomiche.
I carabinieri hanno pertanto provveduto al sequestro probatorio e preventivo dell’intero complesso aziendale, nominando lo stesso responsabile dell’azienda custode giudiziario al solo ed esclusivo fine di curare gli animali allevati. Lo stesso è stato deferito in stato di libertà per i reati di inquinamento ambientale, gestione e smaltimento illecito di rifiuti speciali e utilizzazione in campo agronomico di effluenti zootecnici al di fuori dei casi previsti dalla legge.
Ulteriori controlli effettuati dalla forestale hanno permesso di individuare numerosi cumuli di rifiuti che erano stati raccolti all’interno della tenuta, abbandonati al suolo sotto le intemperie senza alcuna forma di trattamento o protezione. In particolare, i militari hanno accertato la presenza di rottami ferrosi, pneumatici usurati, bombole del gas, rifiuti plastici e oggetti ingombranti di varia natura. A tal proposito, l’azienda non è risultata in possesso di alcun contratto di convenzione con qualsivoglia ditta specializzata nella raccolta dei rifiuti né di un registro di carico e di scarico degli stessi. Per tali violazioni le forze dell’ordine hanno elevato una sanzione amministrativa da duemila euro così come previsto dal Testo unico sull’ambiente.

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