Mentre la Campania da oggi fa i conti con la nuova stretta anti-Covid contenuta nell’ordinanza regionale di ieri sera che, tra le altre cose, sospende le attività di scuole e università fino al 30 ottobre, l’Istituto Superiore di Sanità è molto chiaro nel suo punto della situazione periodico relativo allo stato dell’emergenza sanitaria in Italia. “Si assiste – si legge nel monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss – a un’accelerazione nell’evoluzione dell’epidemia, ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero dei casi e con evidenze di criticità nei servizi territoriali e aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni e Province autonome, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese“. E il rapporto prosegue con una raccomandazione ai cittadini: “Si fa appello alla popolazione di rispettare con coscienza e precisione tutte le norme di precauzione previste“, a partire dall’ovvio utilizzo delle mascherine e dal rispetto del distanziamento fisico, cercando di evitare “quanto più possibile situazioni che possano favorire la trasmissione quali aggregazioni spontanee e programmate per evitare un ulteriore peggioramento che potrebbe richiedere restrizioni territorialmente diffuse“.

L’Istituto Superiore di Sanità non usa mezze misure: “Il virus oggi circola in tutto il Paese“. Nel rapporto settimanale viene evidenziato un indice di contagiosità Rt a livello nazionale pari a 1,17, calcolato sui casi sintomatici rilevati tra il 5 e l’11 ottobre, settimana nel corso della quale è stato osservato un notevole incremento dei casi, percentualmente quantificato – nel periodo compreso tra il 28 settembre e l’11 ottobre – da 75 ogni 100.000 abitanti, contro i 44,37 ogni 100.00 del periodo precedente di rilevamento, cioè quello compreso tra il 21 settembre e il 4 ottobre. Le regioni con un rischio elevato per la tenuta delle terapie intensive ospedaliere sono dieci: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Intanto, ieri a livello nazionale è stato registrato un record assoluto di contagi da Covid-19 in Italia, con ben 8.804 nuovi casi (contro i 7.332 del giorno prima) e con un raddoppio del numero dei decessi, che passa in un solo giorno da 43 a 83. Record anche per i tamponi effettuati, che sono stati quasi 163 mila. Tra le regioni con più contagi giornalieri, la Lombardia ne ha fatti registrare 2.067, seguita dalla Campania con 1.127, dal Piemonte con 1.033, dal Veneto con 600, dal Lazio con 594 e dalla Toscana con 581. I pazienti in terapia intensiva per il Coronavirus in Italia sono aumentati di 47 unità in ventiquattr’ore, arrivando a quota 586, mentre i ricoveri nei reparti ordinari sono cresciuti di 326 unità, raggiungendo la cifra di 5.796. I pazienti in isolamento domiciliare sono al momento 92.884, con un incremento di 6.448 unità. I guariti e dimessi, invece, sono 245.964, con una crescita di 1.899 persone.
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