Stamane, i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, coadiuvati dal reparto Antifalsificazione monetaria di Roma, al termine di un’articolata indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Nola, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 15 persone, operanti tra i comuni di Marigliano e Nola. Le accuse contestate riguardano i reati di corruzione, falsità, soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici, uso di valori di bollo contraffatti e truffa ai danni dello Stato. Dei 15 denunciati, 11 avvocati sono stati posti agli arresti domiciliari, altri tre sono stati sospesi con misura interdittiva dall’esercizio della della propria professione per un anno, mentre un dipendente del Comune di Marigliano è stato condotto in carcere.
In particolare, gli investigatori hanno scoperto che la cerchia di avvocati, in concorso con il dipendente comunale e la complicità del cancelliere in servizio presso l’Ufficio iscrizioni a ruolo, riusciva a ottenere l’assegnazione dei fascicoli al Giudice di pace “più gradito”. Nel corso delle indagini sono stati accertati numerosi casi di sottrazione, soppressione e distruzione di fascicoli processuali nonché di alterazione del criterio di assegnazione dei fascicoli al Giudice di pace di Marigliano. Alcuni fascicoli sarebbero stati addirittura falsificati in quanto avrebbero indicato come parti processuali soggetti deceduti o di fantasia. Un sistema ben oleato per garantire favori e prestazioni legali fasulle, così da poter intascare denaro e ricompense.
Le indagini hanno inoltre rivelato che alcuni degli indagati, nell’esercizio della loro professione, utilizzavano sistematicamente marche da bollo contraffatte per l’iscrizione a ruolo delle cause presso gli uffici del Giudice di pace di Nola, traendo così in inganno i funzionari delle cancellerie con atti pubblici falsi e appropriandosi del valore nominale delle marche da bollo. Con tale sistema truffaldino gli avvocati avrebbero commesso un truffa nei confronti dello Stato del valore di 40mila euro. Gli inquirenti hanno inoltre accertato che i rei, in cambio dei favori ricevuti, avrebbero regalato al cancelliere d’ufficio presso il Giudice di pace di Marigliano, un costoso oggetto in oro in occasione di una cena organizzata presso la sua abitazione. L’operazione compiuta oggi sta a dimostrare come corruzione e malaffare si insinuino anche nella Pubblica amministrazione, compiendo un grave danno nei confronti dello Stato e dei cittadini.
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